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Rosano: “Ad agosto hotel pieni ma l’autunno per il turismo è un rebus”

mercoledì 28 Luglio 2021

“L’estate 2021 sta facendo registrare lo stesso, identico, trend del 2020. Siamo certamente lontani dai numeri di prima della pandemia, anche se va detto che le rappresentazioni classiche stanno rappresentando un importante sostegno all’economia del territorio, ma quel che preoccupa è soprattutto lo scenario sempre più incerto per l’autunno”. Lo afferma Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori Siracusa.

L’imprenditore, volto apprezzato e di riferimento del comparto alberghiero della località turistica aretusea analizza le altalenanti contingenze del trend turistico di questa estate non soltanto a Siracusa ma più in generale in Sicilia e soprattutto si sofferma sulle prospettive nuovamente incerte per l’industria dell’accoglienza in vista dell’autunno.

“Ad agosto avremo il 95% di occupazione – spiega Rosano – ma i problemi arriveranno a partire dal mese successivo: la pochezza delle prenotazioni era un fatto già acclarato da tempo, adesso stanno arrivando anche delle disdette. Incidono certamente le dinamiche riguardanti il green pass che sta per scattare adesso, in piena stagione: chi aveva prenotato, ad esempio, di partire ad inizio agosto ma non sa come potrà farlo e se dovrà avere il green pass, in diversi casi sta cancellando la sua vacanza. Chi si è vaccinato teme i no vax e c’è una comunicazione confusa a tutti i livelli, sul piano scientifico, mediatico e governativo. Ancora adesso non sappiamo, per quanto riguarda il green pass, se gli alberghi avranno l’obbligo mentre nei ristoranti e nei bar pare di sì. Questa incertezza pesa e rischia di avere evidenti riflessi negativi sia per noi che offriamo i servizi e su chi deve prenotare la propria vacanza. Non ci si sente sicuro e si teme la quarantena, e si ha paura di una nuova ondata del virus. Adesso fortunatamente sta per arrivare agosto e in qualche modo sarà un mese in cui si lavorerà, ma l’emergenza incombe nuovamente per il periodo successivo”.

“Le speranze che abbiamo avuto all’inizio con il governo Draghi e con la nomina di un ministro del Turismo si stanno spegnendo e non possiamo nascondere il fatto di essere preoccupati e delusi. Speravamo ci sarebbe stata un’attenzione che invece è mancata sul turismo. Se dovesse esserci una quarta ondata come potranno resistere stavolta le aziende del turismo? Non vogliamo neanche immaginare una simile eventualità ma la dobbiamo mettere in conto. Stavolta per diverse attività si rischia la batosta finale ed il settore più penalizzato è quello del turismo, nell’interezza di una filiera fragile e che vive di un movimento stagionale sul quale si regge l’economia di tante famiglie”.

“Avevamo iniziato una interlocuzione con i tour operator stranieri, che però hanno preferito poi altre destinazioni. E attenzione perché non si deve dare nulla per scontato in vista dl 2022, non possiamo sapere cosa ci aspetta nella primavera del prossimo anno. Noi speriamo in un grande rilancio delle presenze ma il timore che le cose possano andare diversamente c’è e non lo nascondiamo”. 

“Si dovrebbe anche riflettere sul fatto che il nostro prodotto alberghiero è già invecchiato e nel momento in cui si ripartirà davvero come ci presenteremo sul mercato? E’ il momento di porsi la domanda e trovare delle soluzioni, oggi e in fretta e non tra chissà quanto tempo. Sia il legislatore che la politica dovrebbero mettere gli albergatori siciliani nelle condizioni di aggredire i mercati e far valere un prodotto che è fondamentale per tantissime persone che vivono di turismo. Quest’anno l’assunzione di personale è scesa del 15% rispetto agli anni passati, è un dato che pesa tantissimo e desta profonda amarezza. Già in questa fase molti se ne sono andati all’estero e se non riusciamo neanche a garantire la stagionalità che era il minimo necessario per dare modo ai lavoratori di mantenere la propria famiglia, quale futuro potremo dare al nostro territorio? Ad ottobre cosa faranno i lavoratori stagionali e cosa ne sarà di diverse strutture alberghiere o anche del commercio? La gente prende la valigia e se ne va via sempre più spesso. Probabilmente a fine stagione ci saranno tanti “cadaveri” di imprese che non ce la faranno a resistere. I nostri competitors sono sempre più numerosi e aggressivi, la Sicilia concorre ormai con la Grecia e la Spagna, la destinazione Sicilia sta diventando epicentro del desiderio di vacanze ma poi rischiamo di perdere molte opportunità perchè chi vorrebbe venire nella nostra isola è costretto a rinunciare per i servizi non all’altezza, i collegamenti che mancano o le strade dissestate o gli aerei che costano troppo. Eppure abbiamo delle bellezze storiche e paesaggistiche uniche al mondo e che tutti ci invidiano”.

“Al governo siciliano – conclude Rosano – chiedo di dare dei messaggi di sicurezza e di far capire che la Sicilia è una destinazione da poter visitare in sicurezza, ma soprattutto la Regione tratti con le compagnie aree affinché si mettano in vigore prezzi più adeguati per raggiungere la nostra destinazione. Allo stesso modo abbiamo chiesto una interlocuzione concreta e assai più incisiva al governo nazionale: non bastano più le riunioni telematiche, vogliamo una progettazione ad ampio respiro e che si individuino le opportune soluzioni per consentirci di rinnovare gli alberghi. Questo aspetto essere oggetto di una discussione seria, valutando delle agevolazioni o un credito di imposta nell’interesse di tutti, non soltanto dell’albergatore ma per tutta la filiera che potrebbe così avere un prodotto più competitivo per attrarre i turisti nel nostro territorio”.

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