L’ufficialità non c’è ancora. Ma una retromarcia di Forza Italia sulla decisione presa appare al momento improbabile. Rosi Pennino si avvia a lasciare l’incarico da assessore alle Politiche Sociali al Comune di Palermo. Un ruolo che l’esponente azzurra ha ricoperto dall’inizio della consiliatura e che ha portato avanti con competenza e professionalità.
Deleghe non facili in una città dai tanti bisogni, in un momento in cui il welfare statale non sempre riesce a compensare le necessità delle famiglie di chi ha soggetti fragili a carico. Un impegno riconosciuto anche dalle tante associazioni di settore che, nella giornata di sabato, hanno protestato davanti al Teatro Politeama di Palermo chiedendo la riconferma dell’incarico. Richiesta a cui non è stato dato seguito. Politica vult. Lo hanno detto tutti gli attori protagonisti, compreso il sindaco Roberto Lagalla. “Le scelte della politica e dei partiti sono altra cosa“, ha dichiarato il primo cittadino, il quale poi ha tessuto le lodi di Rosi Pennino e del suo lavoro. “E’ chiaro che qualunque sia il tempo e l’esito di questa vicenda, l’assessore Pennino resta una protagonista del mondo del sociale in questa città. Non ci farà mancare in nessun momento il suo aiuto e il suo sostegno“.
Pennino: “Al fianco del mio sindaco e al servizio della città”
Il nome del successore si conosce già. Si tratta di Mimma Calabrò, ex sindacalista della Cisl che in passato ha operato molto nelle vertenze dedicate al mondo del lavoro, in particolare ai bacini di precariato in Sicilia. Ma nonostante ciò, Rosi Pennino ha voluto onorare il campo ancora una volta, in occasione della nomina del comune di Palermo come capitale italiana del volontariato. “In questo momento sento di festeggiare questa giornata – ha dichiarato -. Mio padre, operaio con quattro figli e un solo stipendio a casa, mi ha insegnato ad onorare il lavoro. Sono qui oggi al fianco del mio sindaco e al servizio della città“.
La sedia dell’assessore alle Politiche Sociali aveva già traballato in passato. Non certo per il lavoro svolto, ma per il mantenimento degli equilibri politici. Nominata in quota dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, Rosi Pennino ha rischiato di uscire di scena nella primavera del 2023, in seguito alla rottura fra il deputato regionale e Forza Italia. Ad alzare gli scudi fu proprio Roberto Lagalla, il quale puntò i piedi sulle richieste di un cambio in Giunta. Una situazione sanata, durante l’estate del 2023, dall’ingresso dell’assessore in quota del deputato regionale Edy Tamajo. Oggi però il quadro è cambiato ancora. E, questa volta, la decisione sembra essere stata presa. Ma in politica, mai dire mai. Soprattutto alla luce di quelle che potrebbero essere le regole dettate dalla riforma degli enti locali in corso d’opera all’Ars.
