La segreteria provinciale di Palermo del sindacato Snals replica alla nota di risposta n. prot. 43727 del 17/07/2025 da parte della Direzione Strategica dell’AOUP Paolo Giaccone.
“A leggere il riscontro amministrativo alla nostra nota sindacale Prot. 52 del 16/07/2025, non si può fare a meno di evocare le parole di Alessandro Manzoni, il quale descriveva con amarezza come, sotto una selva di gride, “nessuno è reo, e nessuno è innocente”: la norma diventa ornamento, la procedura rifugio, e la responsabilità si dissolve”.
A dirlo sono il coordinatore provinciale Giovanni Madonia Ferraro e il segretario provinciale l’avv. Giovanni Provenzani. Di seguito una lettera indirizzata: Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, a Sua Eccellenza Prefetto di Palermo, al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore regionale alla Salute, al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale per la pianificazione strategica, alla Direttrice Generale dell’A.O.U.P. “Paolo Giaccone” di Palermo, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute N.A.S. di Palermo, al Comando dei Vigili del Fuoco di Palermo, al Sindaco di Palermo.
“Così, mentre il personale è allo stremo, i pazienti attendono in luoghi angusti e le sale operatorie affondano in un’organizzazione disarticolata, la Direzione AOUP si trincera dietro i tetti di spesa, le deliberazioni, le percentuali e le cifre aggregate, eludendo con perizia chirurgica ogni questione concreta, palese e sotto gli occhi di tutti, sollevata dal personale e dalla scrivente Organizzazione Sindacale SNALS Università. Ma il nostro sindacato non dimentica e come sempre, essendo nel nostro DNA, abbiamo il dovere della verità che ci impone di svelare, punto per punto, le omissioni, le risposte apparenti, e “le gride ben maneggiate”.
“La nota dell’Amministrazione AOUP, a fronte delle puntuali e circostanziate segnalazioni avanzate dalla scrivente O.S., appare connotata da un’impostazione prettamente autoreferenziale, che elude sistematicamente il merito delle criticità rappresentate. In primo luogo, la Direzione risponde alla denuncia del grave deficit strutturale di personale attivo con un mero riepilogo numerico della consistenza organica aggiornata al 30 giugno 2025. Tuttavia, questa elencazione non fornisce alcuna garanzia rispetto alla funzionalità effettiva dell’organico in servizio. Il problema sollevato riguarda infatti la distanza tra presenza amministrativa (c.d. sulla carta) e produttività reale, aspetto completamente ignorato nella replica ricevuta. Nessun riferimento viene fatto alla reale disponibilità operativa dei lavoratori, alle mansioni effettivamente svolte, né alla redistribuzione dei carichi tecnici, amministrativi, clinici e assistenziali generati da assenze strutturali”.
“Analogamente, la nostra osservazione in merito al reclutamento lento, inefficiente e incapace di rispondere tempestivamente ai fabbisogni assistenziali viene aggirata con un resoconto delle posizioni scorse nelle graduatorie a tempo determinato per Infermieri e OSS. Nessuna spiegazione viene fornita sul perché, a fronte di centinaia di unità carenti, si sia giunti solo alle posizioni 536 e 295, rispettivamente. Né viene contestato il fatto che l’Azienda abbia impiegato oltre un anno e mezzo per completare procedure concorsuali fondamentali per garantire la tenuta dei servizi. Il nodo centrale della lentezza amministrativa delle fasi di reclutamento, passando da una repulsione alla prevenzione di una sorta di un burocratico shock anafilattico nell’uso delle graduatorie vigenti, viene quindi evitato con risposte formali e insufficienti”.
“Sul punto relativo alla richiesta di sostituzione urgente del personale non operativo – inclusi cessati, comandati, inidonei totali o in aspettativa – e nodo cruciale della nostra nota prot. 52 del 16/07/2025, la nota della Direzione replica con un rimando alla normativa, dichiarando sostanzialmente l’impossibilità di procedere in caso di assenze temporanee, a causa delle esigue accettazioni. Ma è evidente che il tema sollevato non riguardava le sostituzioni contingenti, bensì la mancata copertura strutturale di vuoti assistenziali consolidati e prevedibili. Anche in questo caso, si registra un netto spostamento del piano del discorso, trasformando una questione sistemica in un cavillo procedurale”.
“Parimenti sfuggente è la risposta all’invito, da noi avanzato, di attivare un monitoraggio funzionale che distingua tra mera presenza in organico e reale produttività. L’Amministrazione risponde che tale censimento è “in corso”, attribuendo peraltro le difficoltà riscontrate a una presunta “resistenza informativa” da parte del personale. È inaccettabile che l’onere di trasparenza organizzativa venga scaricato sui lavoratori, come se fosse colpa loro se l’Azienda non è in grado di conoscere e gestire efficacemente le proprie risorse. Non viene fornita alcuna data, nessun criterio operativo, della rilevazione in corso”.
“La parte forse più disarmante della nota di riscontro è quella relativa alla grave carenza di personale con capacità produttiva (Circa 60 maternità, 30 dipendenti giudicati inidonei alla mansione, ecc)., oltre alla mancata previsione e computo nella vigente dotazione organica di circa 80/100 unità infermieristiche mancanti per le sale operatorie del Policlinico e sottratto di conseguenza da altre attività assistenziali – a fronte di una denuncia precisa – l’Azienda si limita a comunicare – specularmente – che sono in corso assunzioni per appena 17 infermieri e 6 OSS. Non si tenta nemmeno di contestare il dato fornito, né si presenta un piano di recupero proporzionale. La risposta è numericamente insufficiente, priva di visione strategica e scollegata dalle reali esigenze dei reparti, che continuano a funzionare in stato emergenziale”.
“Anche, ad esempio, per quanto riguarda il trasferimento del reparto di Oncologia Medica presso l’ex Pronto Soccorso – locali che abbiamo segnalato come potenzialmente non conformi agli standard strutturali e organizzativi – l’Amministrazione si trincera dietro la motivazione generica dell’adeguamento a fondi PNRR e alla pianificazione edilizia aziendale. Non una parola viene spesa sull’adeguatezza clinico-assistenziale degli ambienti, sul rispetto delle normative sanitarie vigenti o sulle misure adottate per tutelare la dignità e la sicurezza dell’utenza oncologica. Il disagio quotidiano dei pazienti viene archiviato come effetto collaterale della ristrutturazione. Ci sembra veramente impossibile che in seno al Collegio di Direzione, essendo composto anche da medici, abbiano in quella sede condiviso ciò che come O.S. SNALS Università abbiamo paventato o denunciato, ovvero che, in funzione della progettualità PNRR, si possa andare in deroga alle normative sul rischio clinico, al D.Lgs. 81/2008, CCNNLL, e ad altri dispositivi normativi in materia fondamentali. Si tratta, oltre al mantenimento dei LEA e della qualità delle cure, anche di una questione di carattere morale nei confronti del Cittadino malato, al quale non viene garantito un servizio clinico e assistenziale adeguato rispetto alle prestazioni sanitarie da erogare. Va inoltre segnalato che molti Direttori di Dipartimento, così come lo stesso Magnifico Rettore, hanno condiviso alcune delle nostre riflessioni e segnalazioni. Appare quindi un’azione artatamente strumentale il riferimento al Collegio di Direzione e al Rettore per giustificare decisioni che, invece, non trovano fondamento nella condivisione collegiale e come avallo implicito di scelte che, nei fatti, non rispondono al principio di appropriatezza né al dovere di tutela verso l’utenza fragile”.
“Vista l’enorme elencazione del quadro normativo di riferimento con la quale ha risposto la Direzione Strategica e il Direttore dell’UOC Risorse Umane, giova ricordare alla Governance del Policlinico di Palermo che ancora insiste la Riforma Bindi (Legge n. 229 del 19/06/1999), c.d. terza Riforma Sanitaria, che ha avuto come centralità e core normativo la ricerca dell’equilibrio tra efficienza gestionale e tutela dell’universalismo delle cure”.
“Infine, la nostra richiesta di un piano concreto e immediato di riorganizzazione di tutto il personale per garantire direttamente e indirettamente la continuità assistenziale e restituire attrattività al Policlinico viene liquidata con un generico elenco di procedure “in itinere” e percentuali relative alla copertura dell’organico. Nessuna visione sistemica, nessun cronoprogramma, nessuna assunzione di responsabilità rispetto alla grave crisi gestionale in atto. Si assiste, ancora una volta, a un’autoassoluzione amministrativa costruita su dati aggregati che non riflettono la quotidianità vissuta nei reparti”.
Alla luce di quanto sopra rappresentato, questa O.S. SNALS ribadisce formalmente e fortemente tutte le richieste contenute nella nota prot. 52/2025, ritenendo la risposta ricevuta evasiva e inadeguata.
“La scrivente Organizzazione Sindacale SNALS Università, dichiarandosi pertanto insoddisfatta della risposta fornita da codesta Direzione con nota 43727 del 17/07/2025, riservandosi ogni forma di adeguata protesta e/o comunicazione a mezzo stampa riguardo alle enunciate criticità, invita tutti i destinatari in indirizzo ad attivarsi, ciascuno secondo le proprie competenze, ad esprimere gli atti di intervento ritenuti opportuni, onde prevenire eventuali casi di mala sanità”.