“Abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto per il risanamento a Messina e stiamo continuando in questa battaglia. Abbiamo fatto quello che altri non hanno fatto in 100 anni ma siamo stati lasciati soli“. Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che non fa mistero del suo disappunto per il no del Consiglio dei Ministri sulla richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la questione delle baracche e va all’attacco proprio dell’Esecutivo.
“C’è chi le promesse le fa in campagna elettorale e chi si pone invece obiettivi seri, ambiziosi e lo fa assumendosi anche le responsabilità del passato. Lo sbaraccamento in tempi record si poteva fare con la dichiarazione delle stato di emergenza. Il Ministro Salvini si era impegnato a sostenerci in questa vicenda. Il Ministro Di Maio afferma che il male anche di questa vicenda è la burocrazia. Intanto il dato di fatto amaro ed oggettivo è che siamo stati lasciati soli a combattere le vergogne del passato. Nonostante tutto andiamo avanti con i nostri mezzi e le nostre strategie. Le difficoltà, gli ostacoli e l’assenza di chi non intende sostenerci ci rende ancora più forti e determinati nell’azione che intende sanare una vergogna che ormai va avanti da oltre un secolo e offende la dignità di tanti messinesi”.
“In 28 anni dalla legge regionale 10/90 sono stati realizzati ed assegnati circa 500 immobili“, continua De Luca, che lancia la sua sfida: “Vediamo quanti immobili realizzerà ed assegnerà in questi cinque anni il sindaco De Luca. Tutto il resto non conta. Ne riparliamo tra qualche anno“.