“Non so nulla. Non so delle accuse. Sono all’estero“. Lo dice, contattato dall’Agi, il deputato regionale siciliano, Giuseppe Gennuso, tra i quattro destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa per corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulle sentenze pilotate al Consiglio di Stato e al Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana.
La misura a suo carico non è stata ancora eseguita perché attualmente all’estero. “Sono Berlino – spiega – non so di nessun caso di sentenze pilotate e non mi riguarda, riguarda chi ha commesso reati, io certamente non ne ho commessi”. E afferma: “Rientrerò dall’estero, perché non dovrei farlo? Stasera o domattina rientrerò in Sicilia, sicuramente. Sono innocente, non c’entro minimamente, non c’entro completamente. E non sono in fuga, si chiarirà tutto“.
Secondo quanto si apprende dall’indagine sul deputato siciliano, dopo che perse le elezioni regionale del 2012, avrebbe trovato in un altro degli attuali arrestati, l’ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa siciliana Raffaele Maria De Lipsis, in cambio di una tangente di 30 mila euro, un alleato nel collegio che accolse il suo ricorso, ribaltando la sentenza di primo grado, facendo poi rivotare. Gennuso venne eletto, appunto, in quella elezione.
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