La politica è l’arte del compromesso. Rappresenta la massima espressione della ricerca della mediazione. Di quell’accordo per far coesistere le varie correnti di un partito. Un concetto da cui non si distanzia chi, in Sicilia, comanda i consensi nei sondaggi. Stiamo parlando del gruppo politico di Forza Italia. Gli azzurri infatti sono chiamati, su Palermo e Provincia, ad una sintesi che coniughi il presente al futuro prossimo.
Da un lato, i forzisti dovranno trovare la quadra nella distribuzione dei ruoli apicali all’interno della Città Metropolitana. Dall’altro invece dovranno definire la linea in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, in particolare sulla tornata elettorale di amministrative prevista nel 2026. Momento nel quale, in provincia di Palermo, si tornerà a votare in comuni importanti. Fra questi figurano Carini, Termini Imerese, Misilmeri e Villabate. Argomenti di cui si dovrebbe parlare in un vertice, programmato nei prossimi giorni, nel quale saranno protagonisti i membri del coordinamento provinciale e la deputazione regionale all’Ars.
Le scelte per le cariche alla Città Metropolitana
Andando con ordine, l’agenda politica vede al primo punto dell’ordine del giorno la nomina delle figure politiche alla Città Metropolitana di Palermo. Forza Italia è il partito più rappresentato all’interno dell’ex Provincia di Palermo. Sono cinque infatti gli alfieri azzurri a Palazzo Comitini. Si tratta del sindaco di Balestrate Vito Rizzo (vicino politicamente al deputato regionale Marco Intravaia), del consigliere comunale di Carini Claudio Armetta (uomo di partito gradito al coordinamento provinciale e regionale, in particolare al parlamentare Gaspare Vitrano), dei consiglieri comunali di Palermo Catia Meli e Pasquale Terrani (falangi della mano guidata dall’assessore regionale Edy Tamajo), nonché dell’ex capogruppo a Palermo Gianluca Inzerillo (consigliere nazionale di Forza Italia, vicino politicamente al vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e all’eurodeputato Marco Falcone).
E sarà proprio la deputazione regionale la grande protagonista di questo processo di scelta. Fonti di Radio Palazzo parlano di una riunione che si svolgerà “a breve” fra il coordinamento provinciale e gli esponenti azzurri all’Ars. Sul tavolo c’è la necessità di scegliere diverse figure di riferimento al Consiglio Metropolitano, prima fra tutte quella del capogruppo a Sala Martorana. Forza Italia è infatti l’unico partito a non avere ufficializzato questa figura. Inoltre, proprio alla compagine guidata a livello provinciale da Pietro Alongi dovrebbe spettare, almeno sulla carta, la scelta del futuro vicepresidente metropolitano. Una sorta di numero due di Roberto Lagalla nella guida dell’ex Provincia. Infine, c’è chi potrebbe ambire ad un ruolo da consigliere delegato, ovvero l’equivalente provinciale di un assessore. Secondo la bozza di Statuto svelata in esclusiva da ilSicilia.it, la stessa concede a Roberto Lagalla la possibilità di nominare fino a nove consiglieri delegati. Fatto che allarga di molto le ambizioni azzurre alla Città Metropolitana.
Forza Italia e le prossime amministrative in Provincia di Palermo
Il secondo punto in agenda riguarda invece le prossime elezioni amministrative. Come è noto, nel 2026, diversi comuni del Palermitano si recheranno alle urne. Alcuni di questi attendono il rinnovo delle proprie cariche dal 2020. Ma l’era covid ha provocato uno slittamento temporale, peraltro riconosciuto da una circolare emanata a novembre 2024 dall’assessore regionale alla Funzione Pubblica Andrea Messina. Atto nel quale l’esponente della Giunta Schifani concedeva “un rinvio delle elezioni al 2026 e al 2027 in quelle 97 amministrazioni in cui i cittadini sono andati alle urne nell’autunno di quell’anno e del 2021 a causa della pandemia di covid-19“.
Una lista nella quale rientrano importanti comuni della Provincia di Palermo. Fra questi i comuni di Termini Imerese, Misilmeri, Villabate e Carini. Importanti centri urbani sui quali il partito azzurro vorrà arrivare organizzato. Per farlo, bisogna partire da lontano. E quale occasione migliore di questo vertice provinciali all’interno del partito. Un tema che rimanda, fra l’altro, ad una delle regole della sopracitata Città Metropolitana. Per mantenere la carica a Palazzo Comitini infatti, il sindaco o il consigliere eletto con il voto di secondo livello del 27 aprile deve mantenere la propria carica originaria. Un discorso che coinvolgerebbe proprio uno degli azzurri al momento eletto a Sala Martorana, ovvero Claudio Armetta. Elemento del quale gli azzurri dovranno tenere conto.