La Sicilia è indietro almeno di un anno nel contrasto alla siccità, una piaga oggettiva e conclamata da tempo, ma solo adesso riconosciuta come emergenza reale.
Il presidente regionale di Fedagripesca, Nino Accetta e il delegato per le Questioni Agricole, Alessandro Chiarelli entrano subito nel merito. “Ci aspettiamo l’annuncio di misure straordinarie-la loro premessa- che siano analoghe a quelle adottate in Emilia Romagna per il post alluvione. Le parole non servono se non sono accompagnate da provvedimenti seri e concreti, che vadano ben oltre i confronti su quello che è e su quello che dovrebbe essere”.
Lo scopo deve essere quello di impedire alla siccità di determinare la fine di una regione, che investa, invece, sulla disponibilità di risorsa idrica per l’agricoltura e sul turismo.
Confcooperative Sicilia non ritiene adeguato il piano di razionamento delle acque: “Inutile cominciare dalle dighe create per alimentare le aziende agricole– fanno notare Accetta e Chiarelli – e danneggiare proprio le imprese, senza coinvolgere al contempo i cittadini-consumatori, a partire dalle loro residenze, dai condomini, molti dei quali privi di punti di accumulo. La disponibilità di acqua h24 oggi è un bene a cui non si può più ambire”.
Al tavolo regionale Confcooperative Sicilia si aspetta di trovare, quindi, misure emergenziali, moratorie: “Ci aspettiamo misure grazie alle quali agli imprenditori agricoli siciliani, come ai colleghi emiliani e romagnoli, si dia la possibilità di una sospensione dei mutui per un anno. Non possiamo tollerare una separazione netta tra l’Italia che conta e quella, nel Sud, che può continuare a soffrire. Non tolleriamo il principio secondo cui un’alluvione pesi più degli incendi e della siccità che uccidono le nostre imprese”.
Confcooperative Sicilia avanza inoltre, un’altra rivendicazione: “Il gasolio va concesso ad accise zero, ulteriormente scontato rispetto all’euro e 20 di oggi, un prezzo troppo alto. Il 9 aprile ci aspettiamo dalla Regione una “lista della spesa”. Vogliamo sapere quanto il governo regionale ha intenzione di investire e per fare cosa. Alle nostre cooperative agricole, alla canna del gas, pretendiamo di dare risposte.
Confcooperative Sicilia lancia, infine, un’idea, utile in prospettiva: “Auspichiamo -concludono Accetta e Chiarelli- un protocollo d’intesa con le maggiori università, a partire da quelle israeliane, che si occupano di risorsa acqua in agricoltura, affinché ci insegnino come si utilizza in maniera razionale. Se in quell’area riescono a realizzare serre nel deserto e ad utilizzare la condensa della notte per irrigare i pomodori di giorno è evidente che hanno una marcia in più in termini di conoscenza”.