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Ogni anno, come consuetudine, si svolge la tradizionale riunione del 15 agosto del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e quest’anno il programma è stato discusso a Palermo, insieme alle istituzioni politiche e civili.
Il dossier Viminale offre un quadro riassuntivo delle attività e delle iniziative di tutte le componenti del Ministero dell’interno, affrontando il tema della sicurezza – intesa come safety e security – anche attraverso il confronto, ove possibile, con l’analogo periodo precedente. E anche quest’anno, sui dati relativi al periodo di riferimento (1 agosto 2020 – 31 luglio 2021) incidono le limitazioni e i divieti previsti per far fronte all’emergenza sanitaria e contenere la diffusione del contagio del virus da Covid-19.
Tema caldo è quello legato all’immigrazione, molto sentito dal governo Musumeci che ha chiesto la dichiarazione dello ‘stato di emergenza’, considerati gli importanti flussi migratori che attraversano la Sicilia, e la questione oggi assume contorni più allarmanti per la pandemia.
“Ma lei pensa che tutto quello che avviene al livello di immigrazione, gli arrivi, le segnalazioni, i pos e ong sia un problema solo del ministro dell’Interno o riguardi l’interno governo con cui mi confronto, a partire dal presidente del consiglio che segue l’intero dossier? Su questo mi confronto volentieri e non ho alcun tipo di preclusione. Anzi ben volentieri”. Così ha detto la ministra Lamorgese, rispondendo a una domanda dei cronisti sull’aumento degli sbarchi di migranti, sollevata dall’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Gli arrivi sono certamente aumentati, su questo non c’è subbio, ma comunque vanno contestualizzati. Essere qui a Palermo col Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza – ha aggiunto Luciana Lamorgese – vuol dire mettere la faccia sulla questione immigrazione e su cui non c’è nulla da nascondere”. Il ministro dell’Interno ha sottolineato l’importanza degli accordi con la Tunisia e una prossima missione nel Sud della Libia ribadisce e che, assieme a questo, serve l’intervento dell’Unione Europea.
“Come ribadito anche dal presidente Draghi nel corso dell’ultimo consiglio europeo, sono necessarie risorse economiche per risollevare le condizioni politiche, sociali ed economiche di quei Paesi. Perché il flusso migratorio è la conseguenza di una situazione di instabilità di quei territori – ha spiegato – cui bisogna far fronte con interventi da parte dell’Europa che ristabilisca quel minimo di stabilità che aiuta certamente a limitare i flussi”.
“Durante il comitato per la sicurezza abbiamo saputo della presa di Kabul da parte dei talebani. Abbiamo fatto un focus sul problema dell’ accoglienza degli afgani che hanno collaborato con gli italiani in Afghanistan. Finora abbiamo accolto – ha aggiunto – 228 persone. La situazione comporterà un’ accelerazione dell’ accoglienza”.
“Si può risollevare la vita sociale economica finanziaria di quei Paesi, terre di transito dei migranti, solo con robusti interventi da parte dell’Europa che su questo sta lavorando. Credo che prossimamente avremo l’esito delle richieste, fatte da me nel tempo e dal premier Draghi nell’ultimo consiglio europeo, di destinare delle risorse a quei Paesi per risollevare la situazione politica sociale e economica. Il flusso migratorio è anche la conseguenza dell’instabilità di quei territori. Gli interventi per migliorare la stabilità si rifletteranno anche sui flussi migratori”.
“Quest’estate abbiamo dovuto affrontare emergenze importanti e dobbiamo operare perché non si verifichi più quanto sta accadendo in Sicilia ormai da troppi anni. Già da settembre è necessario un tavolo di lavoro comune, perché per ottenere questo risultato abbiamo bisogno di molti più uomini, mezzi e di ulteriori risorse. Questo ho chiesto durante la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La Regione dal canto suo farà la propria parte”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al termine della riunione di Ferragosto. Il governatore si è poi recato a Palazzo d’Orléans per un incontro con i volontari di protezione civile, assieme al capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e al dirigente generale del dipartimento di protezione civile regionale, Salvatore Cocina.
Alla crisi sanitaria e all’immigrazione si aggiunge anche l’emergenza incendi che hanno devastato molti territori dell’Isola determinando non solo un disastro ambientale ma anche un ingente danno economico alle categorie produttive dei luoghi devastati dai roghi di queste ultime settimane. La discussione è stata affrontata dal comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza e sul punto il ministro Lamorgese ha affermato che “Non ci sono evidenze in questi termini, cioè di una regia occulta che lega i roghi che sono scoppiati in varie Regioni. Certamente occorre una cultura volta a preservare l’ambiente e il territorio”.
“Ci sono i piromani e quindi gli incendi – ha aggiunto Lamorgese – per alcuni aspetti dolosi. Le pene previste sono dai 3 ai 7 anni ma si e’ affrontato il tema dei processi che con difficoltà arrivano al termine. Abbiamo affrontato questo argomento, ma non sono stati ravvisati collegamenti con la criminalità organizzata e una regia occulta. Bisogna anche tenere conto del fortissimo vento e delle alte temperature. E’ difficile individuare gli incendiari perché le aree sono vaste, si tratta di terreni incolti – dice – ma quando le forse dell’ordine vanno sul campo, entrano in azione, si effettuano gli arresti in flagranza.
Sul tavolo del Comitato anche la questione della lotta alla criminalità organizzata capace di infiltrarsi nei mercati finanziari e tal proposito “Abbiamo parlato delle risorse del Pnrr. Dobbiamo stare sempre più attenti perché non ci sia un’infiltrazione nell’economia legale e perché l’azione di contrasto alla mafia vada perseguita e il ministero dell’Interno l’ha rafforzata. Abbiano stipulato un protocollo d’intesa con l’Associazione nazionale costruttori edili dando la possibilità all’Ance di consultare la Banca nazionale antimafia del ministero affinché possano verificare i profili dei propri partner”.
“È fondamentale che il premier Draghi faccia valere la propria autorevolezza in campo europeo sul tema dei flussi migratori, valorizzando in questo modo lo straordinario impegno di accoglienza e di rispetto per le vite umane da parte delle autorità e comunità italiane”. È il forte appello lanciato stamattina dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante il Comitato Nazionale di Pubblica Sicurezza, che si è svolto in Prefettura, presieduto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Il sindaco, ringraziando Lamorgese “per aver scelto per la prima volta la città di Palermo e la Sicilia per il tradizionale comitato di sicurezza e ordine pubblico” ha poi evidenziato le criticità finanziarie dei comuni siciliani esprimendo apprezzamento al ministro Lamorgese per l’istituzione di un tavolo tecnico politico che coinvolge i comuni, il governo e la Regione siciliana. Centrale, in queste ore, l’emergenza incendi che stanno devastando il paese. “Serve un tavolo tecnico di prevenzione degli incendi – ha detto Orlando – se vogliamo evitare una vera e propria industria del fuoco, alimentata da speculazioni e vendette, Inoltre serve un sistema di incentivi per gli agricoltori affinché possano coltivare i terreni incolti”. Infine il primo cittadino del capoluogo siciliano, durante il suo intervento, ha suggerito la promozione di “una campagna che ricordi quanto il vaccino non sia solamente importante per la salute, ma anche conveniente per le attività economiche”.