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Il resoconto

Situazione siccità: a luglio piogge non molto rilevanti in Sicilia, come ‘da copione’ è il mese meno piovoso dell’anno

martedì 5 Agosto 2025
Luglio 2025 ha rispettato in Sicilia il suo ‘copione’, che lo vede in genere come il mese meno piovoso dell’anno, ma ciò è avvenuto in un quadro che ha visto invece il Centro-Nord della penisola interessato da una forte anomalia climatica, con piogge molto abbondanti e condizioni frequentemente instabili, che hanno lambito però la Sicilia solo raramente.
Come già sappiamo, secondo quanto viene fuori dai dati, il 2024 è stato il più arido, caratterizzato da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Il 2023, invece, il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica. Abbiamo visto nei mesi scorsi che gli invasi sono sempre più secchi e le ultime piogge non sono riuscite a riempirle, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.
Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde a una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.
Il mese di giugno (clicca qui) è stata interessata da fenomeni temporaleschi relativamente diffusi a prevalente evoluzione diurna, che hanno interessato soprattutto le aree interne, sebbene localmente anche le fasce costiere, soprattutto quella tirrenica, sono state interessate da fenomeni significativi.

La tipologia dei fenomeni ha prodotto una distribuzione degli accumuli estremamente disomogene a, che le reti di rilevamento sono riuscite a rappresentare in modo solo approssimativo, viste le dimensioni ridotte che spesso hanno caratterizzato le celle temporalesche. Localmente i temporali hanno assunto il carattere di nubifragio e sono stati segnalati numerosi episodi di grandine.

La precipitazione media mensile in base ai dati della rete Sias (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) risulta di 25,3 mm, di 11 mm superiore alla norma del periodo 2003-2022, anche se in realtà circa un terzo del territorio regionale è stato interessato da piogge inferiori alla norma. Infatti diverse stazioni, specie sulla fascia meridionale, non hanno registrato precipitazioni significative nel mese, mentre il massimo accumulo mensile, pari a 93,2 mm, è stato registrato dalla stazione Calascibetta (EN).
In generale il decorso pluviometrico osservato ha portato beneficio alle aree interessate da accumuli significativi, riducendo localmente i fabbisogni irrigui, ma a livello generale è risultata poco rilevante per le disponibilità idriche, che solo in alcuni invasi hanno registrato lievi incrementi.

Cosa è successo nel mese di luglio?

Le piogge registrate nel mese appena passato si sono concentrate in due momenti, il primo caratterizzato da temporali di calore nei primi giorni del mese attivati da infiltrazioni di aria fresca in quota, specie nei giorni 3 e 4, in alcuni casi accompagnati da grandine, il secondo originato invece da una saccatura approfonditasi sulla penisola verso la fine del mese, che ha interessato la parte settentrionale della Sicilia, soprattutto il Messinese, con la coda di una debole perturbazione atlantica.
L’accumulo medio regionale mensile di 5,3 mm, in base ai dati della rete Sias (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), è in linea con la norma del mese, risultato di una distribuzione ampiamente variabile che va da un accumulo massimo di 40 mm registrato dalla stazione Petralia Sottana (PA) in C.da Recattivo, agli 0 mm di molte aree soprattutto costiere meridionali e ioniche che non hanno registrato eventi.
Il massimo accumulo giornaliero di 31,4 mm è stato registrato il giorno 4 anch’esso dalla stazione Petralia Sottana.
Il numero medio di giorni piovosi, pari a 0,8, è vicino alla norma, con un numero massimo di giorni piovosi pari a 3 registrato da diverse stazioni soprattutto sui settori etneo e nebroideo.
La situazione degli invasi nella nostra Isola?
Il presidente della Regione SicilianaRenato Schifani e il dirigente della Protezione civile regionale Salvo Cocina hanno sorvolato il 25 luglio scorso gli invasi di Piana degli Albanesi, dello Scanzano, di Rosamarina che servono il territorio in provincia di Palermo e del Fanaco che serve l’Agrigentino e parte del Nisseno; le condizioni dei bacini, sono apparse migliori rispetto a un anno fa, grazie anche a lavori avviati d’urgenza di riefficentamento delle traverse di adduzione.
L’impulso e la vigilanza del mio governo sugli effetti  della siccità e sugli interventi da noi già avviati – ha detto Schifani –  è costante e ai massimi livelli. Per questo è stato importante, per me, verificare di persona lo stato di alcune misure avviate già dallo scorso anno per la mitigazione della crisi idrica, grazie all’operato della task force che ho istituito e affidato a Salvo Cocina. Posso dire che, ad oggi, l’esito è pienamente soddisfacente e si vedono i frutti del lavoro già avviato la scorsa stagione“.
Nello specifico l’Ancipa, nel mese di luglio ha raggiunto i 24,18 mmc. Il lago Arancio 8,73; il Castello 8,43; il Cimia 1,24; il Comunelli 0,00; il Disueli 0,02; il Don Sturzo 40,45; il Fanaco 4,14; il Furore 1,01; il Gammauta 0,06; il Garcia 18,68; il Gorgo 0,39; il Lentini 94,48; il Nicoletti 5,24; l’Olivo 4,01; il Paceco 2,60; il Piana degli Albanesi 10,01; il Piano del Leone 3,27; il Poma 25,82; il Pozillo 32,55; il Prizzi 3,91; il Ragoleto 8,58; il Rosamaria 22,53; il Rubino 3,90; il San Giovanni 7,20; il Santa Rosalia 12,49; lo Scalzano 6,45; lo Sciaguana 4,91, il Trinità 4,04 e il Zafferana 0,03.
Sull’impatto delle piogge del mese di luglio vi sono poche osservazioni da fare, solo locali benefici per le colture e la vegetazione spontanea, qualche danno da grandine localizzato su fruttiferi e vite in alcune aree interne, nessuna influenza sulle riserve idriche, come del resto è normale in questo periodo.
Il bilancio degli ultimi 12 mesi continua ad essere caratterizzato da un accumulo medio regionale nella norma ma con disomogenea distribuzione territoriale e con zone ancora ampiamente deficitarie dove le piogge ancora non hanno permesso di superare le conseguenze della siccità 2023-2024.
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