Il centrodestra in vantaggio sul centrosinistra, mentre Carolina Varchi, Fabrizio Ferrandelli e Francesco Greco sono gli esponenti politici palermitani che raggiungono i livelli di fiducia più alti tra i cittadini del capoluogo per quanto riguarda una possibile candidatura a sindaco. Rilevante il dato sugli incerti, che tocca quota 40%. Sono i dati che emergono da un sondaggio dell’Istituto di ricerca Noto (guidato da Antonio Noto) per Italpress di Gaspare Borsellino sulle “Elezioni comunali a Palermo” in programma la prossima primavera.
Per quel che concerne gli schieramenti, il centrodestra distacca il centrosinistra: 33% contro il 26%
(incluso il M5S, dato al 10%). Le percentuali che riguardano i primi posti della classifica dei possibili candidati sindaco sono invece le seguenti: Carolina Varchi di Fdi al 41%; l’avvocato Francesco Greco al 39%, e Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale di +Europa al 38%. A seguire Giuseppe Lupo col 36% e, appaiati, Roberto Lagalla e Giuseppe Milazzo al 30%.
“Varchi con il 17% e Greco con il 15% pagano un po’ lo scotto a livello di conoscenza: con il 71% Ferrandelli invece ha un livello di conoscenza più alto anche rispetto a Lupo (31%): questi 4, rispetto a Lagalla (55% di conoscenza) e Milazzo (16%), sembrano in pole, al di là delle appartenenze politiche”, ha commentato Antonio Noto all’agenzia di stampa.
Per quel che concerne le intenzioni di voto sulle liste, al primo posto, secondo il sondaggio, ci sarebbe Fratelli d’Italia con il 15%, seguita dal Pd al14%, dal Movimento 5 Stelle al 13%, Più Europa/Lista Ferrandelli al 12% (apporto questo che rispetto al centrosinistra potrebbe essere fondamentale per un eventuale ballottaggio), la Lega e Forza Italia al 10%, Cantiere popolare-Lista Romano all’ 8%, Italia Viva al 5%, l’Udc al 4%, e Azione, Sinistra Comune e Verdi, tutte all’1%. Resta un 6% accumulato da altri partiti.
Un chiarimento sulla fiducia: il dato sulla fiducia è stato chiesto soltanto a chi ha dichiarato di conoscere i candidati. E’ evidente, quindi, che il fatto di avere una bassa conoscenza dei ‘papabili’ candidati non è certamente un buon punto di partenza per chi volesse davvero concretizzare la corsa a sindaco.
Il dato della conoscenza di un candidato, invece, se incrociato con quello della fiducia riscossa, ha un’altra implicazione: se, infatti, un candidato che è conosciuto riscuote buoni livelli di fiducia, buon per lui. Al contrario, si potrebbe riscontrare quello che potremmo ribattezzare l’effetto ‘se lo conosco lo evito’: alti livelli di conoscenza e bassi livelli di fiducia.