Oltre 250 agenti della polizia di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura distrettuale, nei confronti di 38 persone indagate, a vario titolo, per spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e ricettazione.
I destinatari del provvedimento, scaturito nell’ambito dell’operazione denominata ‘Safe zone’, sono tutti stranieri, di varie nazionalità.
Le indagini dell’operazione, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, sono state svolte dalla squadra mobile della Questura, dello Sco e del commissariato Centrale nel quartiere San Berillo Vecchio avvalendosi di sistemi di videoregistrazione che hanno consentito di documentare l’operatività di una piazza di spaccio gestita da un gruppo di extracomunitari di origini africane.
Secondo l’accusa il gruppo presidiava 24 ore su 24 lo storico rione operando secondo un modus operandi consolidato: l’acquirente veniva accompagnato, o comunque indirizzato, in punti ben precisi del quartiere dove avveniva la contrattazione e la definitiva cessione dello stupefacente, che veniva nascosto in fessure dei muri, bidoni dei rifiuti e tombini. Nel periodo d’osservazione è stato possibile documentare migliaia di cessioni di stupefacenti, tra cui cocaina, crack, marijuana e hashish. Nell’ambito dello stesso scenario investigativo, le indagini hanno anche permesso di risalire ai fornitori di droga che, grazie ad azioni fulminee, riuscivano ad assicurare gli approvvigionamenti di stupefacente direttamente sui luoghi di spaccio, in modo che l’illecita attività non subisse rallentamenti. Durante le indagini, inoltre, sono stati complessivamente arrestate 16 persone per di spaccio e 12 sono state invece denunciate per lo stesso reato.
Ad alcuni indagati è contestata una rapina commessa a un passante e una a un assuntore, con quest’ultimo che è stato poi vittima anche di un’estorsione: avrebbe dovuto pagare 320 euro per riavere cellulare e portafoglio che gli erano stati sottratti mentre era sotto l’effetto di assunzione di droga.
Le immagini registrate hanno anche evidenziato che alcuni degli indagati avrebbero utilizzato motoveicoli rubati, per cui è stato loro contestato il delitto di ricettazione.
Durante le indagini sono stati sequestrati alcuni chilogrammi di stupefacente e recuperate centinaia di dosi tra cocaina, crack, marijuana e hashish.






