“Le dichiarazioni di ieri dell’assessore regionale del Lavoro Nuccia Albano, contenute in un comunicato stampa, in cui si invitano i Comuni a procedere alla stabilizzazione dei lavoratori Asu entro il prossimo 15 settembre, assume la connotazione della beffa“. Così in una nota la Fp Cgil Sicilia che rileva l’incongruenza tra il valore del bando e i tempi messi a disposizione delle stesse amministrazioni interessate ai processi di stabilizzazione.
“Ma soprattutto – sottolineano la segretaria regionale, Monica Genovese, e il coordinatore regionale Asu, Salvo Musolino – l’intervento dell’assessore Albano non tiene conto del fatto che solo il 20% dei Comuni in cui sono presenti gli Asu hanno esperito i bandi. Ancora una volta sfuggono al governo regionale le difficoltà in cui versano numerosi Comuni della Sicilia. Difficoltà riferite sia ai ritardi, legati all’ approvazione dei bilanci, che alla mancanza di personale. Gli Asu degli enti locali in attesa sono 2.800. Alla data attuale soltanto 200 sono stati stabilizzati. Inoltre – proseguono Genovese e Musolino – il comunicato diffuso dall’assessorato ha scatenato panico e confusione rispetto alla tempistica“.
“Vogliamo ricordare che il processo di stabilizzazione dovrà concludersi entro il 30 giugno 2026 e il diktat, 15 settembre 2024, vale esclusivamente per l’impegno delle somme relative al corrente anno. Rileviamo infine che sul fronte degli Asu dei Beni culturali – concludono Genovese e Musolino – ancora non si prospettano soluzioni concrete di stabilizzazione nonostante gli impegni assunti dal governo regionale in occasione dei vari incontri con le organizzazioni sindacali“.
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