Sono state portate al cimitero le salme di Emanuel e Kevin Barreca, i due fratelli di 5 e 16 anni uccisi nella strage in famiglia ad Altavilla Milicia insieme alla mamma Antonella Salamone. I due feretri hanno lasciato la sala consiliare Zucchetto del Comune di Altavilla Milicia e si trovano nel deposito dell’area cimiteriale in attesa della tumulazione che avverrà nei prossimi giorni.
I resti della madre sono ancora all’istituto di medicina legale del Policlinico, dove saranno eseguiti ulteriori esami. Le tumulazione delle salme avverranno a carico del Comune di Altavilla Milicia. Un altro momento di preghiera sarà organizzato in Comune quando anche le spoglie della donna torneranno in paese. La mamma verrà sepolta accanto ai figli.
L’AVVOCATO DELLA COPPIA
Incontrerà domani nel carcere Pagliarelli i suoi assistiti Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia di conviventi accusati di avere partecipato al delitto nella villetta di Altavilla Milicia dove sono stati uccisi Antonella Salamone e i due figli Emanuel di cinque anni e Kevin di 16. L’avvocato Marco Rocca incontrerà certamente Sabrina Fina, con la quale ha fissato già un colloquio. Per il compagno Massimo Carandente attende ancora che la nomina venga registrata.
“Ho fatto richiesta di incontrare tutti e due i miei assistiti – dice l’avvocato – attendo comunicazioni. Sono stato nominato da Fina perché conosco il fratello che ha collaborato con me quale esperto informatico. E’ stato lui a chiedermi di difendere la sorella, una volta che il legale di Carandente ha rinunciato all’incarico“. Sulla tragedia per esprimersi attende di leggere le carte: “Al momento ho letto le ricostruzioni giornalistiche. Attendo di potere visionare tutti gli atti di cui ho fatto richiesta e poi potrò iniziare il mio lavoro – aggiunge l’avvocato -. Certo, una vicenda terribile su cui bisogna chiarire innanzitutto i ruoli. Prima di ogni dichiarazione attendo di parlare con i miei assistiti”.
LA RIFLESSIONE
“La strage di Altavilla compiuta da Barreca non è un delirio isolato ma un atto feroce compiuto insieme ad altre persone in un contesto culturale specifico. Attenzione a dare subito scorciatoie psichiatriche“. Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e presentatore della proposta di legge di modifica degli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. “Si tratta di un omicidio di gruppo maturato in un contesto di fanatismo – prosegue Antoniozzi – e non di un atto singolo. Ricordo a me stesso che eminenti psichiatri come Giuseppe Nicolò, curatore del nuovo Dsm, Antonio Semerari, Donatella Marazziti, Stefano Castagnoli, Gianni Giuli, Pietro Ciliberti, Andrea Balbi, Gaetano Di Mattia solo per citarne alcuni, hanno detto che avere disturbi dì personalità e bipolari senza manifestazioni psicotiche non sono espressioni di follia e che non lo sono nemmeno i disturbi dell’umore con espressioni di transitorietà psicotica“.
“Ciò che ci può sembrare un delirio potrebbe essere un atto brutale determinato da un fanatismo di gruppo e dobbiamo difendere la memoria di una donna e due minori uccisi – conclude Antoniozzi – che meritano giustizia“.