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Ultima tappa del film documentario

Stretto di Messina, missione “Abyss Clean Up”: l’esplorazione dei fondali marini con il robot Rov CLICCA PER IL VIDEO

martedì 27 Giugno 2023

Ripulire gli abissi: questo il significato del titolo e anche l’obiettivo del film documentario “Abyss Clean Up”, che dal 25 giugno al 1 luglio batterà i suoi ultimi ciak, diretto dal palermitano Igor d’India, diventato ormai una vera e propria icona per la salvaguardia dell’ambiente e in particolare, in questo caso, del mare.

Equipaggio imbarcazione Conrad

Adesso Igor D’India è tornato in Sicilia nello Stretto di Messina per girare l’ultima grande impresa che prevede una esplorazione a -600mt di profondità con l’ausilio di ROV, robot a comando remoto in grado di effettuare riprese dei fondali e mostrarci così la realtà sottomarina e la produzione esecutiva di Just Maria, casa di produzione di Palermo che si occuperà della logistica e dell’organizzazione della troupe siciliana.

 

 

 

Robot ROV

L’esplorazione è effettuata in collaborazione con l’organizzazione ambientalista Sea Shepherd e impiegando la loro imbarcazione Conrad con la quale è stato da poco concluso un intervento di rimozione reti pianificato per la Campagna Ghostnet 2023, una delle campagne di Sea Shepherd attive nel Mediterraneo che ha l’obiettivo di combattere il problema degli attrezzi da pesca abbandonati.

 

 

 

Stretto di Messina

Alla collaborazione virtuosa con Sea Shepherd si aggiungono quelle con il Dr. Ivo Blandina – Marina del Nettuno e Nino Samiani, presidente del Rotary Club Messina che hanno ospitato la Conrad presso l’ormeggio di Marina del Nettuno Yachting Club a Messina da cui partirà ogni giorno l’imbarcazione per le riprese in mare.

L’esplorazione del fondale è guidata dal gruppo di ricerca del CNR che insieme all’Università Degli Studi Di Roma La Sapienza ha pubblicato uno studio sul ritrovamento di una discarica sottomarina nello Stretto di Messina.

 

IlSicilia.it ha intervistato l’esploratore e regista del documentario Igor D’India e il campaign leader di Ghostnet e membro del Board of directors della Fondazione Sea Shepherd Italia, Enrico Salierno che si trovano a Messina a svolgere le operazioni di esplorazione con il robot ROV sull’imbarcazione Conrad con Sea Shepherd.

Igor D’India

“Oggi, mentre stiamo posizionando e calando il robot ROV sul fondale dello Stretto di Messina – dichiara Igor D’Indiafinisce il documentario ma non finiscono le attività dell omonima associazione. Anzi, si spera che continuino anche con Sea Shepherd, che con le loro imbarcazioni ed esperti sicuramente può dare una mano a fare il salto di qualità. Camminare insieme e unire le nostre competenze sui fondali con le loro efficaci e importanti campagne, come quella di Ghostnet. Dal 2019 in questo percorso del documentario ho incontrato tante persone competenti che si occupano di questo fenomeno a vari livelli e realtà interessanti”. 

 

“Chiaramente siamo solo all’inizio di un percorso che può crescere e durare ancora molto. Adesso su Messina ci sono grandi aspettative dal team tecnico e scientifico di trovare i rifiuti a circa -600mt di profondità e da quì acquisire informazioni importanti per continuare a studiare questo fenomeno di cui ancora si sa pochissimo, perchè questi detriti e ammassi di rifiuti si spostano imprevedibili con le correnti e si muovono all’interno di un’ecosistema, quello dei fondali marini, ancora denso di mistero”.

Con questo film ho deciso di unirmi alle persone che stanno già combattendo questa battaglia. Per raccontare la loro storia, per raccontare questo terribile fenomeno e, soprattutto, per trovare delle soluzioni” conclude Igor D’India.

 

Ogni discarica ha la sua storia, legata a un preciso contesto. In Sicilia il team di Abyss Clean Up è già stato nel territorio di Terrasini, dove alcuni abitanti hanno riversato per anni i loro rifiuti, ignari del corretto processo di smaltimento. Nella frazione di Porticello, a Palermo, nata sui resti di un vecchio ristorante abbandonato e vandalizzato che le mareggiate hanno svuotato e portato in profondità, sono stati raccolti quasi 5 quintali di rifiuti. 

 

 

Il 28 giugno alle ore 18.30 presso Marina del Nettuno Yachting Club a Messina è previsto un momento di presentazione aperto al pubblico. In quell’occasione sarà possibile incontrare i membri del team che stanno lavorando al progetto.

Rifiuti marini nei fondali

Il progetto, prodotto da POPCult con il sostegno della Regione Siciliana (Patto per il Sud) e realizzato nell’ambito del Progetto Sensi Contemporanei, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sul tema dei rifiuti marini.

Con le prime uscite per i sopralluoghi che Igor D’India ha già filmato, sono stati raccolti quintali di rifiuti. 

 

 

 

GALLERIA FOTO DELLE PRECEDENTI INIZIATIVE DI ABYSS CLEAN UP

Le “ghostnet” – ossia le reti o le attrezzature da pesca fantasma – costituiscono oltre il 48% delle plastiche che compongono le aree ormai chiamate “isole galleggianti” e rappresentano il 70% del peso di tutti i detriti di macroplastiche in mare

Nel solo Mediterraneo il 10% di tutti i rifiuti marini derivano da attrezzature da pesca perse o abbandonate, per un totale di oltre 4.000 tonnellate stimate che finiscono in mare ogni anno.

Scaricate, abbandonate o perse nelle acque, le reti fantasma si trasformano nel tempo in grovigli di plastica e fanghiglia che diventano una vera e propria trappola senza scampo per migliaia di pesci, uccelli, cetacei, ma anche invertebrati e tartarughe marine. Una volta appesantite si adagiano sul fondale, dove, una volta ripulite dalle carcasse a opera degli “spazzini”, risalgono verso la superficie trasportate dalle correnti per poi ricominciare il loro corso di morte e distruzione dell’ecosistema che incontrano.

 

 

Enrico Salierno Sea Shepherd

“Il problema è di grandi dimensioni e sono tante le risorse necessarie per affrontarlo. È imperativo capire a fondo le dinamiche che governano questo fenomeno per poter pianificare al meglio gli interventi di recupero” dichiara Enrico Salierno, campaign leader di Ghostnet e membro del Board of directors della Fondazione Sea Shepherd Italia.

“Oggi, abbiamo principalmente imparato a settare la nostra imbarcazione con questo sistema subacqueo. Simile a un lungo cordone ombelicale per muoversi insieme in maniera efficace nello Stretto di Messina, – continua – , questa è una zona molto complessa, sia sotto l’aspetto della navigazione per l’elevato traffico marittimo sia sotto l’aspetto delle correnti superficiali e di profondità su cui stiamo operando”.

“Non è stato facile far lavorare tutto insieme il team e coordinarsi con il robot ROV, ma alla fine è andata molto bene perchè abbiamo acquisito tutti insieme nuove competenze.

 

Altrettanto importante per noi è condividere questo problema con tutti e affrontarlo anche sulla terraferma dove i nostri comportamenti devono necessariamente cambiare per poter contrastare il fenomeno all’origine.

La collaborazione tra Sea Shepherd e Abyss Clean Up è l’occasione perfetta per indagare insieme e sensibilizzare su un tema così importante per la salvaguardia del mare e invitando i cittadini, in prima persona, a segnalare qualsiasi sistema da pesca abbandonati sul proprio territorio e poter intervenire” conclude Enrico Salierno.

 

Dopo quella di Messina sono state individuate altre discariche ma quante ancora ne esistono sui fondali? L’Italia ha 8.000 km di coste e questo potrebbe essere solo l’inizio.

Il documentario uscirà nei cinema a partire dalla primavera del 2024 e sarà distribuito dalla stessa società di produzione POPCult che vanta anche un canale Amazon Prime negli Stati Uniti e in Inghilterra.

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