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I lavori

Termina l’esame della Finanziaria senza le opposizioni, in Commissione Bilancio manca solo il voto finale

mercoledì 3 Dicembre 2025

La II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, si appresta alle ultime battute. 

Una volta incassato il disco verde anche per gli ultimi emendamenti e per le tabelle, è atteso, così come anticipato dalle indiscrezioni raccolte da ilSicilia.it, per domani, giovedì 4 novembre alle ore 10:00, il voto finale sul Bilancio di previsione e sulla legge di Stabilità.

Dopo una mattinata filata liscia, la macchina si è però inceppata nel pomeriggio, poco prima delle ore 18:00 circa. Le opposizioni, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, hanno abbandonato i lavori, ma nonostante le tensioni i deputati tra le fila della maggioranza hanno proseguito con l’esame degli emendamenti aggiuntivi. Arriva un po’ a sorpresa, invece, il voto favorevole di Cateno De Luca e Sud chiama Nord. Rimasti in Commissione hanno votato in linea con la maggioranza. Tra gli emendamenti passati c’è anche delle misure bandiera, come quella relativa alla gestione del demanio fluviale e marittimo.

Ma andiamo nel dettaglio per comprendere come si è svolta la giornata.

Domani il voto finale

Si prosegue anche senza le opposizioni. E’ questa la decisione ferma e decisa del presidente della Commissione Bilancio Dario Daidone e dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. Senza Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, i deputati della coalizione di centrodestra hanno proseguito la seduta per circa un’ora e mezza, continuando la votazione degli emendamenti aggiuntivi.

Tutto è stato così portato a termine. Il voto finale sul Bilancio di previsione e sulla legge di Stabilità è atteso per la giornata di domani, giovedì 4 novembre, alle ore 10:00. Un rinvio dovuto proprio all’assenza delle minoranza, dando così loro l’opportunità di partecipare alle ultime battute conclusive della Finanziaria in Commissione Bilancio.

Una decisione, quella delle opposizioni, che avrebbe lascito perplessi diversi colleghi della maggioranza. Nei giorni precedenti e anche in mattinata, infatti, avevano ottenuto il via libera diversi emendamenti a firma dem e pentastellati. Una scelta, quella di abbandonare i banchi della Commissione, che sarebbe stata ritenuta incoerente rispetto al lavoro svolto fino a poche ore prima.

Stallo in Commissione: le opposizioni abbandonano la seduta

Dopo i diversi emendamenti approvati nel corso della mattina, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio con gli aggiuntivi.

La Commissione Bilancio è così ripartita con leggero ritardo rispetto a quanto programmato inizialmente, ma durante la votazione qualcosa è andato storto.

Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno abbandonato i banchi della Commissione. La motivazione? Secondo l’accusa delle opposizioni, i colleghi di maggioranza starebbero apportando una vera e propria rivoluzione al testo della Manovra. PD e M5S sono così andati via e presenteranno le proprie proposte a Sala d’Ercole. Una provocazione anche rispetto all’intervento di ieri in aula del presidente Schifani, che ha puntato il dito contro la minoranza, che secondo il governatore portano aventi solo contestazioni, senza un vero e proprio progetto da proporre.

Visto che la maggioranza ha trovato questa coesione con il governo si portino avanti i loro emendamenti aggiuntivi, vedremo in aula che Manovra arriverà. Abbandoniamo la Commissione perché non vogliamo fare nessun accordo. Ieri il presidente Schifani ha detto che non avevamo proposte. Le presenteremo in aula e poi sia l’aula che i siciliani vedranno quali sono le nostre proposte e quelle che sta portando avanti la maggioranza con il governo Schifani“. Ha dichiaro il deputato pentastellato Nuccio Di Paola, componente della Commissione, raggiunto da ilSicilia.it.

Nonostante i momenti di tensione, però, i lavori proseguiranno.

Non è la prima volta che le opposizioni abbandonano la Commissione Bilancio nel clou della fase finale delle votazioni. L’ultimo precedente risale a pochissimi mesi fa. Quella volta la protagonista era la manovra quater e oggetto della discordia erano stati gli interventi territoriali e le modalità di distribuzione dei fondi. Anche in questo caso Sud chiama Nord è rimasto in Commissione.

I lavori in mattinata

Ieri, poco prima della mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani, è arrivato il via libera agli emendamenti governativi (CLICCA QUI). Questa mattina, invece, si è proseguito con ordinamentali e aggiuntivi. Il cerchio dovrebbe chiudersi nel pomeriggio con le tabelle. La seduta è stata sospesa nella tarda mattina, a causa di impegni istituzionali dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, per incontrare il governatore.

Ma cosa è stato approvato nelle ore precedenti? Sotto la lente d’ingrandimento la modifica di norme, con tante le misure al vaglio. 

Ha ottenuto, per esempio, il via libera l’emendamento del presidente della I Commissiona Affari Istituzionali Ignazio Abbate, riguardante l’accelerazione delle procedure di liquidazione dei Consorzi Asi, per colmare le lacune nella legge regionale 12 gennaio 2021, n.8 art. 19 che hanno contribuito a rallentare la chiusura delle operazioni di liquidazione. E’ sempre del deputato della DC il provvedimento che modifica le norme relativa alla tutela degli animali e randagismo. E proprio dalla I Commissione arriva un emendamento sulla finanza locale.

Non mancano i riferimenti alla sanità. La Commissione Bilancio ha dato l’ok su misure riguardanti: la garanzia della presenza di un rifugio sanitario pubblico in tutti i Liberi Consorzi comunali della Regione ogni 400mila abitanti, a firma MPA, con gli autonomisti che hanno anche presentato un’iniziativa per disciplinare le aree di sosta annesse alle strutture ospedaliere regionali; l’individuazione dell’ospedale Umberto I di Enna tra i per la diagnosi e cura dell’endometriosi, formazione del personale medico, di assistenza e dei consultori familiari, già previsti a Catania e Palermo, così da assicurare equità di accesso alle cure; liste d’attesa; il programma regionale unitario autismo; indennità farmacie rurali, a firma dei deputati di Fratelli d’Italia, Pino Galluzzo e Giorgio Assenza.

Proprio il capogruppo dei FdI è primo firmatario di altri emendamenti aggiuntivi: due sul turismo, e in particolar modo i contributi a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo (F.U.S.), e sulla zootecnia.

Per quanto riguarda gli emendamenti a firma Movimento 5 Stelle, via libera a quelli di carattere modificativo sulla Fondazione Villa De Pasquale di Contesse a Messina e sulle strutture turistico-ricettive extralberghiere per esentarle dall’obbligo di possedere i requisiti minimi anche in riferimento al rispetto delle necessarie garanzie di accessibilità, adattabilità e visibilità delle strutture per le persone con disabilità. Tra gli aggiuntivi un emendamento che riguarda da vicino le agevolazioni al credito in favore delle imprese, esteso alle persone che realizzano impianti fotovoltaici nelle loro abitazioni. A firma Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola, l’emendamento che rivede i requisiti per l’accesso al Furs.

Per quanto riguarda il Partito Democratico sono stati approvati l’emendamento modificativo sulla tassa automobilistica e quello relativo all’istituzione coordinamento pedagogico, intervenendo sulle disposizioni in materia di diritto allo studio. A firma Antonello Cracolici un aggiuntivo che riguarda da vicino l’Ipab di Catania. 

A firma del presidente della Commissione Bilancio sono l’emendamento aggiuntivo in materia di norme a favore del collocamento dei disabili e quello modificativo a valere sugli interventi concernenti la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali.  

Capitolo istruzione. Due gli emendamenti principali, uno sull’edilizia scolastica, il secondo sul prestito d’onore per studenti universitari. In tal senso, con l’emendamento approvato si richieda un Isee non più inferiore a 20mila euro, ma a 30mila euro, e “dalla durata decennale, con preammortamento sino ad un massimo di 5 anni” viene sostituito da “il finanziamento ha durata di 12 anni, con preammortamento sino ad un massimo di 7 anni“.

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