Dal 31 maggio al 4 giugno gli spazi di Palazzo Belmonte Riso e piazza Bologni ospiteranno la trentaquattresima edizione della “Macchina dei Sogni”, festival di teatro di figura e di narrazione creato da Mimmo Cuticchio; tema di quest’anno sarà la “Palermo Araba e Normanna”.
“Ritorniamo ancora una volta con un’edizione che durerà cinque giorni – ha detto Cuticchio alla stampa – così da dare la possibilità a più persone di venire anche da fuori e partecipare al festival. La Macchina dei Sogni è nata per caso la prima volta ma ogni anno cerchiamo un interesse nuovo e un motivo valido per farla e per proporla in un determinato luogo. Il nostro è un viaggio comune, che dà un contributo alla nostra creatività ma anche alla città; l’artista deve donarsi e contribuire alla crescita di tutti. Traghettare l’Opera dei Pupi nella contemporaneità non è stato facile, a partire dagli anni ’70, ma oggi posso dire che ne è valsa la pena”.
Dal cuore del percorso riconosciuto dall’Unesco, da un luogo dedito all’arte contemporanea, la “Macchina dei Sogni”, con spettacoli e incontri pensati per un pubblico eterogeneo, presenterà il suo messaggio di pace e convivenza.
“Siamo contenti – ha detto la direttrice del polo museale Riso, Valeria Patrizia Li Vigni – di ospitare Mimmo Cuticchio con un progetto che promuove l’integrazione tra le culture, perché siamo sempre più convinti che il dialogo sia una delle migliori strategie per creare cultura”.
L’unione di due poli opposti, quello arabo-musulmano e quello normanno-cattolico, è infatti una delle chiavi di lettura per comprendere le rispettive culture; non di meno, l’epica cavalleresca del repertorio tradizionale dell’Opera dei Pupi, è da sempre in Sicilia un ponte tra Oriente e Occidente.
“Sono onorato e contento di essere qui oggi – ha detto l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano -. Il tema di questa edizione entra a pieno titolo nelle motivazioni dell’attribuzione del percorso arabo-normanno tra i patrimoni dell’Unesco; il riconoscimento è un incarico a promuovere la bellezza artistica come elemento costruttivo di pace e i monumenti normanni sono la sintesi sincretica perfetta di un dialogo possibile tra diverse culture. Questo festival, inoltre, testimonia un’opera sinergica tra le realtà culturali pubbliche e private della città”.
In quest’ottica sono stati messi in programmi, tra gli altri eventi, l’incontro tra il narratore iracheno Yousif Latif Yaralla e Mimmo Cuticchio (sabato 3 giugno ore 22,30) e lo spettacolo “Morte di Traiano” in collaborazione con la Compagnia Opera dei Pupi Don Ignazio Puglisi di Siracusa (4 giugno ore 19).
Gli spazi del museo Riso, in occasione del festival, ospiteranno anche delle installazioni artistiche nate dalle collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, l’Accademia del Lusso e il CRESM.
Piazza Bologni ospiterà “Arabia”, installazione di Fabrizio Lupo, due grandi stelle e quattro totem fissati su pali, ispirata alla Palermo araba.
All’interno del museo invece: “Normanna”, ideata e disegnata da Alessia D’Amico, ispirata alla Palermo normanna e realizzata con due spalliere su pali nell’atrio nuovo; nelle formelle e negli archetti di questa luminaria è inserita la foglia d’oro dei mosaici della Cappella Palatina.
“Normaniche”, il collage di trame e tessuti di Roberta Barraja posto sulla parete dell’atrio principale, che al calare del sole accoglierà le proiezioni di Fabrizio Lupo, con scene di caccia dei mosaici delle stanze di Ruggero al Palazzo dei Normanni.
Ancora intrecci con “Sipario Mediterraneo”, frutto di un lento e minuzioso lavoro a quattro mani della scenografa Alessia D’Amico e la fiber artist Grazia Inserillo.
“Ombre bianche sui muri”, installazione illuminotecnica di gobos e lamelle realizzata da Marcello D’Agostino sulle pareti del Palazzo; e le “Sagome merlate” in balcone di Tania Giordano, fantasmatiche presenze affacciate a bordo ringhiera.
Infine i visitatori troveranno una capanna del Mali rivisitata dal CRESM e un suk ricreato con le cabine di Mondello.
La mostra “Cavalieri Antiqui”(fino al 30 giugno), infine, presenterà i modellini del teatro dei pupi, dei casotti de li vastasi e del luogo dove si raccontava il cunto (realizzati dai giovani dell’Accademia di Belle Arti), e le miniature di alcuni strumenti musicali rappresentati nelle muqarnas della Cappella Palatina (opere di Gianfranco Di Miceli con la scena di Ginevra Lo Sciuto).
L’ingresso agli eventi è libero; per informazioni su orari e attività è possibile consultare la pagina facebook “Macchina dei Sogni”.