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Forello e Argiroffi: "A rischio 500 milioni di opere"

Tram a Palermo, è corsa contro il tempo per le nuove linee: dimenticato “per mero refuso” il vincolo all’esproprio

venerdì 12 Dicembre 2025

C’è tempo fino al 31 dicembre 2025. Dopodichè, sarà scaduto il termine per sottoscrivere l’obbligazione giuridicamente vincolante necessaria a mettere in sicurezza gli oltre 500 milioni di euro sulle linee D, E, F e G del sistema tram di Palermo. E’ corsa contro il tempo in Consiglio Comunale per approvare l’ennesima delibera sull’opera più importante per il futuro del servizio di trasporto pubblico locale e dell’azienda Amat. L’atto si è reso necessario a sanare una svista venuta fuori durante l’approvazione delle varianti alla fase tre del sistema tram di Palermo.

Come si legge nel documento firmato dal dirigente Roberto Biondo e dall’assessore Maurizio Carta, “per mero refuso di stampa non è stato disposto il vincolo preordinato all’esproprio contestualmente all’approvazione“. Fatto necessario per sottoscrivere la sopracitata obbligazione giuridicamente rilevante entro il termine previsto. Un traguardo già fallito nel 2023 e nel 2024. E un ulteriore fallimento potrebbe non essere gradito dal Ministero dei Trasporti. Critica la posizione di Ugo Forello e Giulia Argiroffi, esponenti del gruppo “Oso”: “A rischio 500 milioni di investimenti. La città di Palermo non può permettersi simili superficialità“.

La storia della fase tre del tram: l’iter delle linee D, E, F e G

Il progetto della fase tre del sistema tram di Palermo ha avuto un iter molto travagliato. Dopo i fallimenti delle procedure nel 2023 e nel 2024, è stata necessaria l’ennesima proroga dal Ministero dei Trasporti per salvare il progetto. Manovra urbanistica che ha vissuto un momento chiave qualche mese prima, ovvero il 4 dicembre 2024. Giorno nel quale il Consiglio Comunale ha approvato le 15 varianti alle linee D, E, F e G. Dopodichè, a metà aprile 2025, Sala Martorana si è espressa sulle osservazioni presentate da cittadini ed associazioni del territorio.

I primi elementi concreti si sono registrati a fine agosto, con la vidimazione degli uffici alla progettazione definitiva del primo stralcio funzionale. Una parte dell’opera relativa alle linee E1, E2 ed F, nonchè a due parcheggi d’interscambio (Mongibello e Galatea). Ovvero quella finanziabile con i fondi a disposizione. Dalla Giunta comunale è arrivato poi l’ok ad inizio settembre. Il 28 novembre 2025 è stata aggiudicata la gara al gruppo imprenditoriale primo classificato, ovvero la cordata guidata dalla ditta D’Agostino. Soggetto appaltatore dei lavori dell’anello ferroviario di Palermo.

Forello e Argiroffi (Oso): “Intollerabile superficialità, a rischio 500 milioni”

Sembrava tutto fatto. E invece il pericolo è sempre dietro l’angolo. Come si legge nella delibera redatta il 1 dicembre dall’assessore Maurizio Carta, “per mero refuso di stampa non è stato disposto il vincolo preordinato all’esproprio contestualmente all’approvazione“. Un passaggio necessario alla sottoscrizione dell’obbligazione giuridicamente vincolante. A puntare il dito contro l’esponente della Giunta di Roberto Lagalla sono stati Ugo Forello e Giulia Argiroffi, esponenti del gruppo “Oso“.

Esprimiamo sconcerto e indignazione per quanto accaduto in merito alla appena arrivata proposta di correzione della variante urbanistica per il tram votata pochi mesi fa.
Definire come “mero errore” quella che si configura come una gravissima omissione, capace di mettere a rischio fino a 500 milioni di euro di risorse strategiche per la città, è un tentativo inaccettabile di minimizzare una responsabilità di enorme portata dell’assessore Carta. È sorprendente e profondamente deludente che un assessore con un profilo accademico di lungo corso — presentato per anni come riferimento nel settore, autore di volumi prestigiosi e voce ricorrente nelle teorizzazioni urbanistiche internazionali — possa commettere una leggerezza così clamorosa e, soprattutto, ritenerla liquidabile come un semplice errore tecnico“.

La città di Palermo non può permettersi simili superficialità – aggiungono Forello e Argiroffi -. Le funzioni dell’Assessorato all’Urbanistica richiedono presenza, attenzione, competenza amministrativa e piena assunzione di responsabilità. Quanto accaduto, invece, dimostra una distanza preoccupante tra teoria e gestione concreta della cosa pubblica. Siamo molto preoccupati per le conseguenze che questo episodio può produrre non solo sul piano finanziario, ma anche su quello istituzionale e reputazionale. Per questo chiediamo al Sindaco di valutare con la massima urgenza l’adozione di provvedimenti opportuni, anche di natura disciplinare, alla luce di quanto accaduto e delle sue recenti iniziative: qua il rischio è di gran lunga superiore al danno di immagine. Palermo merita professionalità all’altezza delle proprie sfide. Non possiamo accettare che errori di tale gravità espongano la città a rischi così elevati”.

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