Ogni anno, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, guidata dal presidente Pasqualino Monti, organizza la “Giornata della Trasparenza”. Un appuntamento per riflettere sul principio in questione come perno attorno a cui far leva per migliorare qualità ed efficienza dell’amministrazione pubblica.
Giustizia e fondi del PNRR – con l’annessa tutela dalle infiltrazioni mafiose – sono i temi condivisi da questa grande tavola rotonda riunita al Cruise Terminal, nel porto di Palermo, e che ha visto come protagoniste le istituzioni civili e politiche del capoluogo siciliano. Presenti il sindaco Roberto Lagalla, insieme all’assessore all’Urbanistica del Comune Maurizio Carta, il segretario generale e RPCT di ADSP del Mare di Sicilia occidentale, Ammiraglio Isp. a. Salvatore Gravante, Maria Teresa Cucinotta Prefetto di Palermo, Antonio Balsamo Presidente del Tribunale di Palermo, il magistrato Leonardo Agueci. Un messaggio video dal sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
“Spesso la parola trasparenza non è associata alla parola fare, Sembra quasi un ossimoro – afferma Pasqualino Monti, presidente di AdSP del Mare di Sicilia Occidentale – . Chi fa viene, alle volte, tacciato di qualcosa e il paese ha dimostrato questo. La domanda vera è: lo Stato è dalla tua parte? Io lo sento assente. Il messaggio trasmesso è che se tu sei presidente di un’autorità, finisci sotto i riflettori: ‘occhio perché laddove fai, devi stare attento perché arriva l’avviso di garanzia, la Corte dei Conti’, eccetera. Ancorché tu sia la persona più trasparente del mondo. Basta un qualcosa per delegittimare il lavoro fatto. Evidentemente, c’è poca tutela per il denunciante, come sottolineava il magistrato Agueci, e poi c’è quell’alone che si maschera dietro la finta idea di antimafia che, purtroppo, ha un significato ben più mafioso di quella che è la mafia, e che denuncia solo per i propri interessi. Allora in questo caso viene tutelato il denunciato, anziché il cittadino denunciante. E’ un sistema che non funziona, altrimenti coloro che fanno con senso di responsabilità abbandono la macchina pubblica per dirigersi verso quella privata”.
C’è un’altra questione: i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, stanziati dall’Europa per affrontare le emergenze legate alla pandemia da Covid 19. Ne sono stati spesi soltanto 1/4, ed è un fatto denunciato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Perché un’amministrazione pubblica efficiente non è in grado di spenderli? Le risorse ci sono, dunque si pecca di competenza quando si tratta di spendere bene i soldi dei cittadini? La burocrazia è la risposta. “C’è una stratificazione burocratica, da un lato, e tante norme, dall’altro, che sono una il contrario dell’altra – spiega il presidente Monti – , quindi, chi è chiamato ad esercitare attività amministrative per la realizzazione di opere, si ritrova ad affrontare situazioni particolari. Ad esempio, il nostro Codice degli appalti è vecchio, fatto per non fare le cose, e oggi il vero significato che l’Italia ha voluto dare alla burocrazia è potere pubblico e non forza del pubblico. Da tempo affermo che servono norme per semplificare l’attività amministrativa. Io vado avanti a prescindere”.
“Non si può parlare di una pubblica amministrazione efficiente senza il prerequisito della trasparenza nei confronti della comunità amministrata, perché trasparenza e legalità sono principi profondamente radicati in tutto ciò che è pubblico”, ha detto il sindaco Lagalla e ha aggiunto che “Le azioni della pubblica amministrazione devono essere trasparenti affinché chiunque possa comprenderne il significato e tutti coloro che si accingono ad amministrare la cosa pubblica devono essere al di sopra di ogni sospetto”.
E’ stata anche l’occasione per evidenziare come il nostro sistema portuale sia diventato un punto di riferimento, e la riqualificazione di un’opera infrastrutturale come il Terminal Cruise è una testimonianza concreta. Un lavoro straordinario di una squadra di uomini e donne che sono andati oltre i loro compiti istituzionali, mettendo a terra quasi un miliardo di investimenti in quattro anni e mezzo. “Tutti amano parlare di Pnrr, ma noi siamo partiti ben prima, catturando i fondi laddove esistevano. Secondo il sottoscritto, il problema del paese non è mai stato reperire risorse. Prendere risorse a debito è la cosa più facile, il problema è trasformarle in crescita è un quote di prodotto interno lordo, quindi avere un ritorno dagli investimenti”, ha voluto sottolineare Monti durante il dibattito alla Stazione Marittima.
“Nella Sicilia Occidentale, eravamo 19 mila addetti e oggi siamo 23 mila, soddisfatti di aver reso servizi efficienti ai nostri porti attraverso un partenariato pubblico- privato. Il porto di Palermo è diventato la casa non solo dei portuali, ma è il biglietto da visita per la città grazie a tutto quello che realmente abbiamo saputo costruire in questo tempo di duro lavoro, partito con una fase di demolizione, necessaria per rifare le fondamenta di quella che è diventata oggi una macchina industriale di tutto rispetto”, ha concluso Monti.
Ulteriori interviste sono contenute nel video di cui sopra.