“Bisogna creare una ‘Blue Economic Zone‘ nel Mediterraneo. Un’area di cooperazione, competizione creativa e di dialogo fra Cluster marini e costieri, basata sul modello della Blue economy, destinata a generare sviluppo economico e sociale con la creazione di migliaia di posti di lavoro nelle Regioni nel Sud del Mediterraneo, legati all’ambiente marino e terrestre ed all’Economia reale“.
La proposta e’ stata lanciata dal presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, nel corso di un workshop in corso di svolgimento a Rimini, dedicato al tema “Bioeconomia nell’area mediterranea“.
Tumbiolo ha illustrato il modello della Blue economy ed i progetti sviluppati in questi anni dal Distretto siciliano che si basano, ha spiegato, “sulla responsabilità individuale e collettiva nei confronti delle risorse sia marine che terrestri, la salvaguardia, la rigenerazione e la conservazione delle risorse“.
Il presidente del Distretto siciliano ha parlato della “Blue Sea Land“, l’Expo dei Cluster del Mediterraneo, Africa e Medioriente, la cui sesta edizione e’ stata dedicata alla green e alla blue economy nell’economia circolare e alla cooperazione transfrontaliera nel Mediterraneo, Africa e Medioriente. Ha chiuso i lavori Fabio Fava, docente dell’Universita’ di Bologna, uno dei massimi esperti di bioeconomia a livello europeo.