Secondo i dati di Unioncamere e Infocamere, i b&b sono la nuova frontiera delle imprese giovanili e di quelle femminili. B&b e case vacanza aumentano soprattutto in Campania e Puglia, seguite da Lombardia, Lazio e Sicilia. Nell’offerta complessiva italiana di alloggi disponibili, la percentuale in Sicilia si concentra all’11,8%.
I dati di Unioncamere e InfoCamere riguardano esclusivamente l’esercizio di b&b in forma d’impresa, i risultati questa crescita è “merito anche di un anno, il 2023, di forte crescita degli alloggi per turisti alternativi agli alberghi: 3.508 in più le imprese operanti nel panorama delle case vacanza, affittacamere e residence (+11,5% rispetto al 2022), quasi 2mila delle quali nate dall’iniziativa di under 35 o di donne”.
Dall’approfondimento, sulla base dei dati del registro delle imprese, “le attività gestite da giovani sono aumentate del 13,7% nel 2023 (+575), raggiungendo quota 4.782. Sono invece 1.469 in più le imprese femminili che si occupano di ricettività alternativa all’alberghiera, con un incremento rispetto al 2022 dell’11% che porta il totale a 14.726 aziende guidate da donne”.
A livello regionale “il comparto degli alloggi per vacanze cresce in tutta Italia, ma sono 11 le regioni che superano la media nazionale (+11,5%), con Emilia Romagna, Campania, Lombardia, Sardegna e Marche nelle posizioni di testa. In termini assoluti, i B&B e le case vacanza aumentano invece soprattutto in Campania e Puglia, seguite da Lombardia, Lazio e Sicilia”.
Per quanto riguarda i dati dei Comuni, “Napoli, Roma e Bari sono le provincie con il maggior aumento assoluto nel settore dell’ospitalità non alberghiera: +495 nel capoluogo campano, +284 nella Capitale, +196 a Bari. A seguire, Salerno, Bologna e Milano. In termini percentuali, il maggior incremento si registra a Rovigo, con 11 imprese in più ed una crescita del 35%. Seguono Bologna (+119, +30%) e Lecco (+29, +29,6%)”.
Nel settore delle case vacanza e dei bed&breakfast, rileva ancora Unioncamere, “del resto, l’incidenza di giovani e donne è superiore rispetto al settore dei servizi di alloggio in generale: le imprese di under 35 rappresentano il 14% del totale (mentre “pesano” meno del 9% tra i servizi di alloggio); quelle femminili il 43,5% (a fronte del 35% rappresentato nel comparto che include anche gli alberghi)”.
In sensibile aumento anche la componente imprenditoriale straniera. Sono 417 in più le imprese guidate da non italiani nel settore, il 17% in più del 2022. Così oggi le attività di alloggio non alberghiero gestite da stranieri superano le 2.800 unità. I dati di Unioncamere e InfoCamere riguardano esclusivamente l’esercizio di B&B in forma d’impresa.
Dalle rielaborazioni dell’Isnart, l’istituto nazionale del sistema camerale per le ricerche turistiche “si registra una crescita dell’offerta di affitti privati del +10% (rispetto al 2022), con 17 milioni di prenotazioni nel 2023 (gennaio/novembre), per un giro di affari a livello nazionale di 7 miliardi di euro”.