Il 25 Settembre sarà un giorno fondamentale per il futuro della Sicilia, poiché milioni di Siciliani saranno chiamati alle urne non solo per le votazioni Politiche Nazionali, ma esprimeranno la loro preferenza anche per eleggere il nuovo Presidente della Regione e i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana. Un giorno dal quale dipenderanno le sorti della nostra Regione e del nostro Paese.
All’Università di Palermo si vive l’ennesima situazione paradossale. E’ stato fissato l’inizio delle lezioni e delle attività didattiche, ormai esclusivamente in presenza, la mattina successiva al giorno delle elezioni, Lunedì 26 Settembre, causando non pochi disagi alle decine di migliaia di studenti fuori sede, che in molti casi dovranno decidere se poter esercitare il proprio diritto di voto, oppure iniziare regolarmente l’università.
“Abbiamo già chiesto alla Governance di Ateneo – dichiara Matteo Randazzo, Presidente dell’associazione studentesca “Foro di Ingegneria”– il posticipo dell’inizio dell’anno accademico, anche di un giorno soltanto, poiché se è vero che la situazione non era pronosticabile, e che la data d’inizio del calendario didattico era stata già fissata, precedentemente alla caduta del governo, e alle dimissioni del Presidente Regionale, è anche vero che l’università dovrebbe poter permettere a tutti quegli studenti che sono ostaggio della mobilità e delle infrastrutture siciliane, e a tutte le persone impegnate nelle attività di scrutinio elettorale, di non dover scegliere tra il diritto di voto e il diritto allo studio.”
“Ancora una volta – continua Randazzo- a Palermo, si perde l’occasione di tutelare i giovani e gli universitari, un chiaro segno di un paese che non Guarda al futuro”.
Riteniamo sia doveroso un passo indietro della governance, affinché vengano garantiti i diritti costituzionali degli studenti e non si debba togliere loro la possibilità di contribuire al futuro del nostro paese da cittadini.