In Sicilia stiamo ancora affrontando l’emergenza siccità e sia i cittadini che gli imprenditori stanno patendo questa situazione. ilSicilia.it ha sentito Gaspare Vitrano, presidente della commissione Attività produttive su alcuni degli argomenti più dibattuti nell’ultimo periodo.
L’attività parlamentare nelle commissioni e a Sala d’Ercole è stata importante e certamente ha rappresentato uno stress test non indifferente per i deputati, da ultimo la manovra ter. A suo avviso quali sono state le misure più importanti?
“Il lavoro delle commissioni è sicuramente molto importante, la commissione è il luogo dove le tematiche si approfondiscono con più tempo rispetto all’aula. E’ il luogo dove puoi, attraverso il meccanismo delle audizioni, ascoltare le categorie che sono destinatarie delle norme e ciò consente un confronto franco tra le forze politiche che spesso in commissione trovano sintesi. Le misure importanti sono state sicuramente i provvedimenti legati alla crisi idrica, il soccorso ai comuni in crisi, il problema rifiuti e gli incentivi alle imprese“.
La crisi idrica e la siccità stanno mettendo a dura prova i cittadini e gli imprenditori agricoli. Le misure approvate sono una soluzione tampone. Ma cosa serve davvero per fronteggiare l’emergenza?
“Stiamo affrontando una crisi idrica senza precedenti, che sta mettendo a dura prova la tenuta degli agricoltori e dell’intero comparto produttivo legato all’agricoltura. Ma anche per ciò che riguarda l’acqua per uso potabile non siamo messi molto bene. Certamente paghiamo il prezzo di anni di cattiva gestione e di una scarsa programmazione dei governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni. Le misure messe in campo dal governo Schifani sicuramente servono a tamponare una situazione veramente difficile, ma occorre anche una programmazione seria e veloce purché questa crisi possa non essere più un fatto eccezionale ma sistemico, per cui dobbiamo essere preparati a fronteggiare i cambiamenti climatici che ormai sono ciclici“.
La riforma dei Consorzi di bonifica a questo punto non è più procrastinabile, cosa farete al rientro delle ferie estive?
“La riforma dei Consorzi di bonifica ormai non si può più rinviare anche perché abbiamo a disposizione circa 250 milioni da investire nell’ammodernamento delle reti di distribuzione dei consorzi che ci consentirebbero un notevole risparmio di acqua e una maggiore efficienza nella gestione. Oltretutto dopo anni di commissariamento la riforma dei consorzi farebbe tornare la democrazia al loro interno con gli amministratori eletti direttamente dai soci dei consorzi“.
Le cave siciliane e l’artigianato?
“Il disegno di legge sulle cave ormai è diventato legge e dopo circa quarant’anni il settore può contare su una riforma che ha semplificato di molto le procedure, dando una spinta importante all’intero settore e imponendo un recupero ambientale dei siti interessati. Una volta terminato il periodo di coltivazione se pensiamo che in Sicilia ci sono circa 700 siti abbandonati e mai recuperati dal punto di vista ambientale, ci rendiamo conto che questo disegno di legge costituisce un notevole passo avanti. Arriva in un momento in cui in Sicilia c’è una fortissima richiesta di inerti che provengono dalle cave e di altri materiali da cava, credo che questo disegno di legge votato all’unità alla commissione e all’Assemblea Regionale Siciliana costituisce sicuramente un punto qualificante in questi primi anni di governo e di legislatura. Unanimità significa che tutte le forze politiche hanno lavorato per dotare la Sicilia di questo strumento“.
“Invece il disegno di legge sull’artigianato è in discussione in commissione e penso che alla ripresa sicuramente vedrà l’intera commissione impegnata per approvare una riforma complessiva che riordini l’intero comparto dell’artigianato che in Sicilia rappresenta un una parte del Pil molto consistente. Oltretutto il mondo dell’artigianato aspetta una riforma da anni e non possiamo più deluderlo“.
Ex Province, dopo l’ultimo disco rosso all’Ars cosa farà il centrodestra?
“Sulle province c’è in corso un forte dibattito che sicuramente riprenderà a settembre, intanto è certo che entro dicembre bisognerà dare seguito alle elezioni di secondo livello“.
Forza Italia ha avuto un momento di tensione dopo la breve sospensione di Tamajo e Zacco. Gli stati d’animo si sono rasserenati?
“Al di là delle rappresentazione che vengono fatte dall’esterno, all’interno di Forza Italia regionale c’è grande armonia. In campagna elettorale i toni un po’ si alzano e ci può essere qualche malinteso ma non c’è sicuramente nessun astio e nessuna posizione conflittuale all’interno. Anche perché Forza Italia da questa ultima competizione elettorale è uscita un partito rafforzato e che attrae sempre più elettori. Si qualifica sempre più come partito di governo sia a livello nazionale che locale ed è ormai da tutti considerata l’unica casa dei moderati, per cui siamo tutti impegnati sui territori a lavorare per affermare i valori di Forza Italia e fare in modo che il partito cresca sempre di più. Non credo che ci sia nessun incidente relativo alla vicenda Zacco e Tamajo, a livello nazionale è stata chiusa in tempi rapidissimi, una vicenda che non doveva neanche nascere. Ad ogni modo non ha lasciato ferite, così come la volontà di essere uniti e di lavorare tutti insieme per il bene del paese e di Forza Italia“.