La vostra Patti Holmes vi accompagna a Tindari, frazione di Patti (ME), che lega il suo nome al re di Sparta Τυνδάρεος, che alcuni studiosi vorrebbero padre putativo di Elena e dei Dioscuri. Gli abitanti sono detti tindàridi, tindaroti, tindaritani, tindaridei proprio in omaggio a ciò. Il nostro viaggio, che si muove tra storia e leggenda, ci conduce al Santuario della Madonna “Nigra sed Formosa“, alla Madonna del Tindari, per celebrarla il 7 e l’8 settembre.
La Madonna, rappresentata seduta mentre regge in grembo il Figlio divino, che tiene la destra sollevata come a benedire, porta sul capo una specie di turbante, anch’esso in legno di cedro, decorato con leggeri arabeschi dorati. Si narra che la statua, approdata nella baia a causa di una violenta tempesta notturna, ai tempi dell’iconoclastia tra l’VIII e il IX secolo, nascosta nella stiva di una nave proveniente da oriente, elesse la spiaggia di Marinello a sua dimora. La mattina seguente avvenne qualcosa di inspiegabile e cioè che la nave, nonostante i numerosi tentativi dei marinai di disincagliarla da quel tratto di mare, non riuscisse a muoversi, come se una forza misteriosa glielo impedisse; la stessa forza che, lasciata la Madonna sulla spiaggia, la aiutò vigorosamente a riprendere il largo. Sulla Vergine Nera, trovata in questa piccola rada da alcuni pescatori, fiorirono da allora tantissime leggende che richiamarono un numero sempre maggiore di devoti.
Ed è qui che si innesta la seconda storia in cui compare la strana figura di una donna che, recatasi col figlioletto al Santuario, edificato su una rupe che domina la spiaggia del suo ritrovamento, al cospetto di quella Madonna dall’incarnato ambrato e non niveo, con una reazione alquanto sfrontata, disse: “Haju vinutu di luntana ppi vidiri a una cchiù brutta di mia“. Contemporaneamente alle sue parole si accorse, però, che il piccolo, rotolato dall’alto della rupe, annaspava tra le onde. Terrorizzata, rivolgendo una preghiera alla Vergine Nera, che aveva deriso, e lanciandosi in una corsa disperata verso quel mare rabbioso, fu testimone di un prodigio: le onde si ritiravano al suo passaggio, lasciando al loro posto banchi sabbiosi che le permisero di portare in salvo, sulla terraferma, il bimbo. Grata alla Madonna del Tindari, che si era dimostrata tenera e magnanima, le chiese perdono per averla apostrofata in tal modo, promettendole di non dimenticarla mai nelle sue preghiere.
Affacciandovi dal Santuario, che regala un panorama mozzafiato, potrete notare proprio quei laghetti salvifici che, circondati da sabbia dorata, si formarono in quel giorno che, grazie alla Madonna, da nefasto diventò di festa. Il promontorio del Tindari si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello che, insieme ai laghi di Ganzirri, costituiscono gli ultimi esempi di ambiente salmastro costiero presenti nella Sicilia nord orientale. La riserva, che si estende per circa 400 ettari, fu istituita nel 1998 per proteggere la zona lagunare che si trova ai piedi del promontorio. Il Santuario, all’estremità orientale di esso, a strapiombo sul mare e in corrispondenza dell’antica acropoli, fu costruito sui resti della città abbandonata, dove era stata eretta, precedentemente, una piccola chiesa che, distrutta nel 1544 dai pirati algerini, venne riedificata tra il 1552 e il 1598 e ampliata dal vescovo Giuseppe Pullano nel Santuario, consacrato nel 1979.
Migliaia e migliaia di fedeli ogni anno passano dinanzi alla Vergine pietosa, speranzosi in un un sorriso o in una grazia. Le celebrazioni in onore della Madonna, precedute dalla novena di preparazione, culminano come da tradizione nella Solenne Processione della sera del 7 settembre e nel Pontificale del giorno 8, durante il quale avviene l’offerta della lampada votiva. In questi due giorni i pellegrini si radunano attorno alla Vergine per invocarla con acclamazioni o restare in silenzio, per sciogliere un voto o formulare seri propositi.
PROGRAMMA
Venerdì 7 settembre
Processione del Simulacro di Maria SS. del Tindari
Alle 6,30 -7,30- 9- 10-11-12- 15,30- 16,30- 17,30- 21
Sante Messe
Alle 18 – Santuario
Supplica in onore di Maria SS. del Tindari
Processione del Simulacro della Madonna con partenza dal Santuario e al rientro della Processione preghiera di affidamento a Maria SS. del Tindari
Alle 21
Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.na Rev.ma Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti
Alle 23
Giochi d’artificio
Alle 23,30
Recita del Santo Rosario
Alle 24
Celebrazione Eucaristica della Natività di Maria SS
Sabato 8 settembre
Solennità di Maria SS. del Tindari
Alle 6,30- 7,30 – 8,30 – 9,30 – 17 – 18 – 19
Sante Messe
Alle 11
Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.na Rev.ma Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti e offerta della lampada votiva da parte del comune di Ucria.
Viva la Madonna del Tindari, “Nigra sed Formosa”.