La vostra Patti Holmes, che oggi è semplicemente Giusi o Giù Giù come nell’infanzia, fa un tuffo nel suo passato, nel nido che l’ha accolta appena nata e vista crescere gioiosamente, Vallelunga Pratameno, in cui dal 19 al 24 settembre, si celebra la Madonna di Loreto, sua Santa Patrona. La passeggiata in cui spera, emozionalmente, la accompagnerete andrà alla scoperta dell’entroterra siculo e, precisamente, di questo paesino della provincia di Caltanissetta adagiato in una valle che sembra accoglierlo con affetto materno.
Prendendo la Palermo-Agrigento, uscendo a Manganaro, sfiorerete Roccapalumpa, il “paese delle stelle“, Alia, la “città giadino” e, dopo il bivio per Valledolmo, inizierete la discesa verso quella che da bambina era la sua “Valle incantata“e le faceva cantare di ritorno dai fine settimana palermitani: “Vallelunga mia, Vallelunga in fiore, tu sei la stella, tu sei l’amore“. Anche se lontana, questo luogo dei ricordi più belli, degli amici d’infanzia più che parenti e in cui ha scelto di riposare l’uomo più importante della sua vita, che da nessun’altra parte avrebbe voluto vivere e addormentarsi, è inscritto in lei, nel suo cuore e nel suo DNA. Dopo questa divagazione, andiamo alla scoperta di questo piccolo centro in cui ci si sente in una grande famiglia che accresce le le gioie e lenisce i dolori, per quel circolo d’affetto, di solidarietà e di partecipazione che sprigiona.
STORIA
Vallelunga Pratameno sorge nel XV secolo grazie al nobile termitano Don Pietro Marino che nel 1633, ottenuta la “Licentia Populandi” dal viceré Duca di Ayala, creò il feudo “Terra Marini” che con la dinastia dei Papè, principi di Valdina, diventò nel 1671 “Vallislonge Prato Ameno“, in quanto il titolo di duca di questa baronia comprendeva, oltre il feudo, anche un delizioso giardino e una casa signorile. I nobili Papè-Valdina, ramo nato dal matrimonio tra Paola Vignolo Papè e Andrea Valdina, vollero fare alla piccola comunità il dono di introdurre il culto della “Vergine nera”. Quale era il legame dei Signori di Vallelunga con la “Madonna di Loreto?” Per capire ciò, la vostra indagatrice, con la macchina del tempo, fa un salto a Montserrat, in Spagna, loro paese di origine, dove già dal IX secolo veniva venerata la “Moreneta” a cui l’aristocratica famiglia era devota.
Proprio nel ‘600, e nel momento della massima devozione lauretana in Italia che conduceva tantissimi pellegrini nel Santuario anconetano, i Papè-Valdina introdussero la “Bedda Matri di Luritu” come Santa Patrona del paesino ma, mentre la festa religiosa della Vergine del Santuario di Loreto cadeva e cade il 10 dicembre, a Vallelunga si scelse la quarta domenica di settembre perché era il mese in cui i contadini, passata tutta l’estate in campagna per la mietitura e la raccolta di mandorle, facevano ritorno a casa. Con una grande festa “profana”, che salutava la fine dell’estate, e “sacra”, la Vergine Nera, le donne preparavano la cubaita, un buonissimo torrone che ancora oggi potete gustare, con la bacchiatura delle mandorle fatta a mano dai loro uomini. Oggi come allora, i festeggiamenti per la Madonna di Loreto sono momento di condivisione di una profonda e sentita fede, non dimenticando, però, la centralità del pranzo della domenica che riunisce le famiglie e accoglie, spesso e con grande gioia, i parenti e gli amici che vengono da fuori proprio per questa occasione.
(Qui di fianco trovate la “Salve Regina alla Madonna di Loreto” in siciliano, avuta grazie alla gentilezza di Riccardo Dentico). La statua della Madonna, di legno massiccio e di circa 400 chili, coperta da un manto ricamato e con una corona in testa veniva, allora come ora, ornata con monili d’oro donati dai fedeli per ringraziarla della grazia ricevuta o chiedergliene una. Riguardo la sua carnagione scura, che ritroviamo anche nelle icone bizantine molto diffuse nell’Italia meridionale e nell’Europa orientale, diverse sono le ipotesi: una sarebbe legata a una precisa scelta stilistica e teologica di non rappresentare i personaggi sacri come corpi naturali nello spazio fisico, ma come evocazioni spirituali; un’altra all’alterazione dei pigmenti a causa dei ceri accesi e un’altra, infine, al suo provenire da popolazioni non europee.
PROGRAMMA
Lunedì 17 settembre
Alle 18,30 – Santo Rosario animato dal Gruppo di Preghiera Padre Pio
- Litania Lauretana cantata
- Santa Messa: Maria Vergine madre e maestra spirituale
Alle 21
Incontro per sposi e fidanzati
Martedì 18 settembre
Alle 10
Santa Messa nella Casa di Riposo “Mons. Nicolò Audino”
Alle 18,30
- Santo Rosario animato dalla Fraternità Laica di San Domenico
- Litania Lauretana cantata
- Santa Messa: Maria Vergine del buon consiglio
Alle 21
Incontro con i giovani
Mercoledì 19 settembre
Alle 18,30
- Santo Rosario animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo
- Litania Lauretana cantata
- Santa Messa: Maria Vergine madre del bell’amore
Giovedì 20 settembre
Alle 18,30
- Santa Messa: dal Gruppo Santa Rita
- Litania Lauretana cantata
- Santa Messa: Maria Vergine madre dell’umiltà
Alle 20
Fiaccolata alla “Figuredda” con la recita del Santo Rosario e canto della Salve Regina alla Madonna di Loreto
Venerdì 21 settembre
Alle 18,30
- Santa Messa: dal Cammino Neocatecumenale
- Litania Lauretana cantata
- Celebrazione comunitaria del Sacramento della Penitenza
Sabato 22 settembre
Alle 18,30
- Vespri Solenni in onore della Madonna di Loreto
- Santa Messa nella Vigilia della Solennità con la partecipazione delle confraternite
Alle 21
Santo Rosario animato dal Comitato dei Festeggiamenti Religiosi
La Chiesa rimarrà aperta fino alle 24
Domenica 23 settembre – Giorno della Solennità
Alle 8
- Suono delle campane a festa
- Santo Rosario
- Santa Messa
Alle 11
Santa Messa Solenne animata dalla Corale Sacro Cuore con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari
Alle 12
Supplica alla Madonna di Loreto
Alle 18,30
- Santo Rosario animato dalla Corale Santa Maria di Loreto
- Litania Lauretana cantata
- Santa Messa
Alle 20
Processione del Simulacro della Madonna di Loreto
Lunedì 24 settembre
Concerto di Mario Incudine
(Poliedrico artista-cantastorie ennese che riesce a far confluire la passione per musica con quella per il teatro e la scrittura portando la sua arte made in Sicily in giro per il mondo. Come coregista, tra le altre cose, assieme a Moni Ovadia firma Liolà, opera nel cartellone del teatro Biondo di Palermo. La sera del 5 aprile 2018 su Rai 1 viene lanciato il videoclip del singolo di Biagio Antonacci “Mio fratello”, per la regia di Gabriele Muccino, al quale collabora con la partecipazione dei fratelli Giuseppe e Rosario Fiorello e pubblicato il giorno successivo).
Viva la Madonna di Loreto e viva Vallelunga, giardino incantato dell’infanzia.