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Economia: “Ammuina”, la metafora del Mezzogiorno che non vuole cambiare

sabato 26 Novembre 2016
Davide Faraone e Pietro Busetta
I lavori dell'Osservatorio Curella

Giornata conclusiva delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno promossa dalla Banca Popolare Sant’Angelo e dalla Fondazione Curella, centro di ricerche economiche. “Dall’ammuina al nuovo ordine sociale”, questo è il sottotitolo delle Giornate proprio a sottolineare come l’economia del sud abbia bisogno di un riassestamento. “L’ammuina era una pratica delle navi borboniche – ricorda Salvatore Vitale, presidente della Banca Sant’Angelo – La ciurma si muoveva avanti e indietro per simulare agitazione“. Quindi insicurezza. Durante la settimana si sono succeduti convegni giornalieri in cui son stati toccati numerosi temi volti al rilancio economico del sud Italia, presenti anche il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione ed il segretario nazionale della Cisl Maurizio BernavaIl bilancio della settimana è estremamente interessante – afferma il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta, ai microfoni della nostra redazione – Abbiamo assistito a ventuno incontri con più di duecento relatori che hanno tutti fornito grandi riflessioni sull’aspetto economico della nostra terra: è stato lievito per una realtà ancora indietro rispetto ad altre in quanto concepita come “cosa d’altri”e non propria“. Busetta si è poi soffermato sui ringraziamenti al Comune ed all’Università di Palermo, che hanno mostrato grande disponibilità, per poi passare all’Istat e all’Irfis, avendo accanto il presidente, l’avvocato Alessandro Dagnino. “Quest’anno l’Irfis ha organizzato una sessione incentrata sul micro-credito e di questo ne vado particolarmente orgoglioso. Questa settimana è stata fondamentale per l’economia siciliana – continua – La Sicilia ha sempre avuto bisogno di soggetti e spazi in cui si stimolano nuove idee“. 20161126_095012

Elogi e conferme dalle parole del sottosegretario Davide Faraone che, incalzato da Busetta (insieme nella foto), ha sottolineato come questa lunga e densa settimana sia stata un “indispensabile appuntamento per noi siciliani e per i banchi del governo”. Ha puntato il dito su come la credibilità italiana in Europa sia stata ampiamente recuperata; bisogna, come sempre, fare di più: “Durante le finanziarie dei precedenti governi c’era l’incertezza su quali fondi si operassero i tagli; il buco di bilancio era il risultato di entrate fittizie ed uscite effettive – ricorda Faraone – Adesso è previsto un importante fondo strutturale alla Sicilia grazie all’accordo tra Stato e Regione. Ma è solo un risanamento di bilancio, bisogna lavorare in prospettiva“. Assente invece, rispetto ai rumours  della vigilia, il ministro dell’interno Angelino Alfano.

La giornata si concluderà con una cena ad inviti promossa dai club Rotary e Lions oltre che dalla Banca Popolare Sant’Angelo (main sponsor) e dalla Fondazione Curella.

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