Il Giudice dott. Andrea La Spada, P.M. dott.ssa Giorgia Orlando, nell’ambito del giudizio abbreviato – chiesto dall’imputato – ha emesso sentenza di condanna nei confronti di M. L. P. di anni 52, in quanto autore dei reati di maltrattamenti in famiglia, a moglie e figli contestati con recidiva ed aggravanti. La sentenza prevede la pena di anni due e mesi dieci di reclusione per l’incriminato.
La moglie del condannato si è rivolta nel gennaio 2016 allo sportello antiviolenza “Diana”di Mistretta, che nasce nasce dalla collaborazione congiunta della CO.TU.LE.VI, con presidente Aurora Ranno, e dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Liborio Porracciolo; lo sportello svolge, con proficui risultati, la sua attività di ascolto, sostegno e giustizia alle vittime della violenza di genere.
La signora ha ricevuto assistenza legale e psicologica e ha cominciato un percorso che, nei fatti, ha portato all’inchiesta del Tribunale di Patti.
Il caso di maltrattamenti in famiglia, preso in carico dallo sportello “Diana” di Mistretta, nello scorso mese di gennaio ha portato alla tempestiva denuncia ed alla rapida repressione dei reati commessi. L’attività d’indagine avviata lo scorso gennaio dalla Procura di Patti, delegata ai Carabinieri di Mistretta, si è conclusa con il giusto processo in cui vengono assicurate le garanzie processuali alle parti e soprattutto all’imputato.
Le parti offese sono state assistite e rappresentate in giudizio dall’avv. Francesca Tamburello che lavora anche come volontaria dello sportello Diana. “Questa è stata un’ esperienza non solo giuridica ma umana, manifestazione di un problema sociale molto attuale e vasto che impone alle coscienze di ognuno di noi di condividere progetti di sostegno alle vittime di tutte le violenze – continua l’avvocato Tamburello – Dal punto di vista giuridico-processuale, la parte civile ha visto accolte tutte le richieste ritualmente formulate, risarcimento dei danni, condanna al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva e condanna alle spese processuali“. In provincia di Messina sono stati aperti tanti sportelli aventi collegamento diretto con le Procure della Repubblica, coinvolgendo pm e investigatori per tutela e cautele per i minori e soggetti deboli – solitamente donne maltrattate – che vengono istradati sui percorsi da affrontare e sugli eventuali processi.