Si riapre la trattativa sul contenzioso da 140 milioni di euro che la Regione ha nei confronti dell’Inps e di conseguenza la Direzione siciliana dell’Istituto di previdenza ha comunicato proprio ieri al Dipartimento regionale al lavoro la propria disponibilità a svolgere, nelle more che si giunga ad una soluzione, il servizio di pagamento dei 5.000 Asu e dei 2.800 ex Pip anche per il mese di giugno. L’Inps lo aveva sospeso dopo che dai vertici dell’Assessorato alla famiglia non aveva più dato seguito all’intesa trovata a gennaio sulla definizione del debito e sulle modalità di restituzione delle somme.
Una questione talmente delicata, sia dal punto di vista economico, vista la quantità di risorse in ballo, sia sociale, se si considerano il numero delle persone coinvolte, da chiamare in causa l’intervento diretto della Presidenza della Regione e dell’Assessorato all’Economia. Entrambi, infatti, hanno riavviato il confronto laddove era stato sospeso, scegliendo quindi di non alimentare la controversia, ma al contrario tentando di trovare un accordo.
“E’ una buona notizia quella che abbiamo ricevuto, seppur informalmente, dall’Assessorato regionale alla famiglia”, dicono Vito Sardo e Mario Mingrino del Csa – Dipartimento Asu.
“Tuttavia – aggiungono – attendiamo di ricevere indicazioni precise dalla Regione su quale sia il sostituto d’imposta da indicare per la presentazione della dichiarazione dei redditi e quindi a chi chiedere il pagamento degli assegni familiari”.
“Ci auguriamo – concludono Sardo e Mingrino – che la questione del servizio di pagamento delle indennità possa essere risolta rapidamente e tornare alla normalità. Non vorremmo ritrovarci a luglio ad affrontare lo stesso problema”.