Sabato 14 luglio, al circolo Monte Castello ad Ucria, paese nel Parco dei Nebrodi e nella provincia di Messina, si è tenuto un importante seminario tecnico dal titolo: “La cultura della pietra: dallo Scalpellino nebroideo allo scultore della pietra” seminario atto alla ricostruzione della “Cultura della Pietra nei Nebrodi” dalla nascita della pietra, alla futuro dello scalpellino, mestiere nobile che oggi esercitano in pochi.
A moderare il seminario, l’ingegnere Maria Scalisi, che svolge la ricerca da un po’ di anni, anche per il legame che la lega con questa maestranza, “Una figlia dello scalpellino”, il nonno Calogero Scalisi, scalpellino ucriese, che, insieme allo storico scalpellino Vinciullo Salvatore, hanno realizzato grandi opere di pregiata lavorazione.
L’accoglienza e i saluti iniziali del neo Sindaco, Vincenzo Crisà, con tutta la presenza dell’amministrazione comunale, nella qualità del vice sindaco, Marzullo Rino, del presidente del consiglio, Roberto Di Stefano, e degli assessori Gabriella Gurgone e Alice Casella, assessore alla Cultura, che ha collaborato fattivamente anche alla coordinazione della sala, con il saluto anche del parroco del paese, Padre Carmelo Catalano Puma.
In rappresentanza dell’ordine degli Ingegneri della provincia di Messina, il tesoriere, l’ingegnere Marilena Maccora e il coordinatore tecnico del seminario, l’ingegnere Cosimo Sanfilippo.
Presente anche il direttore del Parco dei Nebrodi, l’agronomo Filippo Testagrossa e l’agronomo Massimo Digangi, il direttore della Banca del Germoplasma Vivente del Parco dei Nebrodi, il presidente dell’ordine dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Messina, dottore Stefano Salvo. Presente il presidente dei Lions Club di Capo D’Orlando il professore Basilio Decembrino.
Il professore Matteo Florena, presidente dell’associazione Culturale Nebrodi, ha affrontato il tema delle difficoltà di far emergere un territorio che ha tante qualità, dal verde all’aria pulita, dalla tanta storia lasciata dagli abili mastri e da quello che si potrebbe creare in futuro, anche pensando ad una scuola degli scalpellini, ripristinando quel lavoro che tanto “faceva rumore”.
Ha dato il via al seminario il geologo Michele Orifici, con l’intervento relativo alla geodiversità del territorio dei Nebrodi, analizzando le specifiche del territorio ucriese e presentando il progetto “Verso il Geoparco dei Nebrodi”, progetto di grande importanza con la proposta anche di numerosi geositi, comprese le cave di pietra presenti nel territorio ucriese.
Il professore Antonino Pinzone, con un intervento su “La storia dell’arte degli scalpellini: le epigrafi”, ha analizzato una ricerca del padre, il professore Francesco Pinzone, che in tempi non tanto lontani, ha trascritto la storia degli scalpellini di Ucria, un elenco dei nomi dei numerosi mastri, e le analisi delle epigrafi presenti in Ucria.
L’ingegnere Maria Scalisi ha trattato l’argomento dei materiali, gli strumenti e le lavorazioni, andando a raccontare di una intervista fatta allo scalpellino storico, Vinciullo Salvatore, che ha rilasciato preziose informazioni, sulla estrazione della pietra, sulla lavorazione e sugli attrezzi utilizzati. L’ingegnere Scalisi, ha presentato anche i cinque scalpellini di Ucria, che ancora oggi lavorano la pietra: Salvatore Crisà, Antonino Rigoli, Mario Ponzo, Stefano Murabito e Salvatore Vinciullo, e la stessa ha esortato la ricca sala di professionisti a fare una piccola ricerca sugli scalpellini presenti nel proprio paese di appartenenza.
Il filo conduttore si è chiuso con l’intervento del “Patrimonio Umano Vivente”, mastro scalpellino e scultore della Pietra di Mistretta, Gaetano Russo, che ha proposto varie iniziative per una futura collaborazione tra più paesi per promuovere il futuro dello scalpellino, creando corsi realistici, per una ripresa di un mestiere che va via via scomparendo.
Il seminario si è spostato nella parte alta del paese facendo visita alla grande realtà presente, la Banca del Germoplasma Vivente dedicata a Padre Bernardino con una spiegazione del direttore Digangi di ciò che detiene la banca, della ricerca presente e di ciò che produce la stessa.
Alla fine, un aperitivo offerto dall’Amministrazione comunale gestito da tutti i commercianti di Ucria con l’associazione AFEU, forze economiche ucriesi.
Insomma “la cultura della pietra” al centro, tra il passato e futuro, tra tradizione e innovazione, come spunto per proiettarsi in un futuro in cui la tradizione locale trovi la sua necessaria e opportuna valorizzazione.