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Scala dei Turchi, villette di lusso abusive: il giudice condanna gli imputati

venerdì 27 Luglio 2018
abusivismo edilizio

Il  GUP del Tribunale di Agrigento ha condannato gli imputati per la lottizzazione abusiva di un complesso di villette di lusso sul promontorio della Scala Dei Turchi e per avere realizzato alcuni degli immobili realizzati entro la fascia di inedificabilità assoluta dalla battigia, con violazioni della normativa urbanistica, edilizia e dei plurimi vincoli esistenti a tutela del sito dove si trova la “Scala Dei Turchi” di Realmonte.

Le caratteristiche paesaggistiche e panoramiche ne hanno fatto un sito di eccezionale pregio e suggestione, costituendo una delle attrattive di maggior rilevanza del territorio siciliano, conosciuta a livello internazionale e classificata come una delle più belle spiagge del mondo recentemente  proposta quale bene da inserire nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Nel capo di imputazione sono anche richiamati e contestati per la loro violazione i diversi vincoli che tutelano questa parte del territorio costiero di Realmonte.

Se quest’anno la Scala dei Turchi è al primo posto nella classifica social di Instragram per la spiaggia più bella – dichiara Gianfranco Zanna, presidente  di Legambiente Sicilia –  lo si deve alle battaglie condotte dalla nostra associazione contro aggressioni e speculazioni edilizie. Infatti, le nostre denunce, iniziate nel 1990, hanno portato, nel 2013 all’abbattimento degli ecomostri  della Scala dei Turchi e di quelli delle  villette di capo Rossello.

Abbiamo continuato la battaglia a tutela del sito segnalando, sempre nel 2013, l’inizio dei lavori dei nuovi abusi, chiedendo le verifiche delle autorità competenti, in particolare quella della distanza dalla battigia, costituendoci parte civile quando è iniziato il processo e seguendolo con i nostri consulenti quando è stata disposta dal Giudice la perizia collegiale.

A seguito di questa segnalazione, la società aveva inviato all’associazione una richiesta di risarcimento del danno di 5 milioni di euro e nel corso del processo, in occasione della richiesta di costituzione di parte civile di Legambiente, uno dei titolari ci aveva denunciato  per falso e calunnia. Ma alla fine giustizia è stata fatta, grazie al lavoro svolto dall’avvocato di Legambiente Sicilia Daniela Ciancimino.

Con la sentenza di ieri il Giudice ha disposto la confisca degli immobili sequestrati e il ripristino dello stato dei luoghi, condannando gli imputati al risarcimento del danno in favore di  Legambiente e alle spese legali, sono stati rinviati a giudizio tutti gli altri imputati tra cui funzionari dell’UTC del Comune di Realmonte e della Soprintendenza e tecnici incaricati dalla società. Il processo inizierà il 5 novembre“.

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