Il cartellone del Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2018, manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta, prosegue con il debutto teatrale in prima nazionale de “I ragionamenti de le Puttane“, all’alba del 19 agosto, dalle 5 del mattino, al Teatro Antico di Segesta.
La regia dello spettacolo è di Giovanni Anfuso: “Attratto da un canto antico, il pubblico, all’aprirsi del sipario, trova una stanza che tanto ricorda un basso napoletano – dice il regista – È la casa-stireria di una donna che vive lì con la figlia adolescente ed il suo giovane amante. Qui invita il pubblico e lo coinvolge nei suoi ragionamenti. Fa la stiratrice, o la ricamatrice. La casa è anche una bottega. Così nell’arco di una giornata, discorrendo di “Moniche, puttane e maritate”, lava, stira e rammenda vesti e paramenti sacri. La donna racconta agli spettatori, riflettendo sul futuro della figlia, la sua vita prima in convento, poi da maritata e infine da puttana“.
Il racconto, fatto con dovizia di particolari, narra degli “sconvenienti comportamenti tenuti dalle monache e delle piccanti tresche ordite dalle maritate“.
Infine la donna ricorderà la sapiente “arte” delle puttane insegnandone alla figlia le astuzie e la morale: “I vizi de le puttane sono virtù”.
La particolarità del linguaggio, l’italiano antico di Pietro Aretino e del suo “Ragionamenti” a cui si ispira la pièce teatrale, dà sapore e spessore alle discrezioni scabrose e piccanti.
“L’opera ha già un carattere intrinsecamente teatrale – conclude Anfuso – poiché essa ha già forma di dialogo, e i personaggi Nanna, Pippa e Antonia sono personaggi teatrali, oltre che per la capacità stessa, dell’Aretino, di diventare istrione, giocoliere della parola, maniacale e funambolico cantore delle mille forme, dei mille modi, delle mille possibili definizioni di un atto sessuale. Infatti quell’enumerare interminabile ed ingordo, quell’elencare divertito e compiaciuto, altro non è che uno sguardo sul mondo, oggettivo e disincantato fino al cinismo, ed insieme voglia di comunicare una proposta ideologica”.
Sulla scena Liliana Randi, Angelo D’Agosta, Luisa Sturiale e Giovanna Mangi; scene e costumi sono di Riccardo Capello, musiche di Nello Toscano, assistente alla regia Agnese Failla.