Sono sbarcati sul ‘Molo di Levante’ a Catania i 29 minori migranti, molti di loro non accompagnati, da giorni a bordo della nave della Guardia Costiera ‘Ubaldo Diciotti‘. Sono 28 maschi e una femmina. L’ ok è arrivato dal ministero dell’Interno, ma solo per i minori.
I migranti saranno trasferiti in due centri di accoglienza messi a disposizione dai Servizi sociali del Comune di Catania. A terra sono stati attivati i presidi di assistenza e di accoglienza sotto il coordinamento della Prefettura etnea. La Protezione civile comunale ha distribuito sul pattugliatore ‘Diciotti’ bevande e cibo.
“Adesso attendiamo una risposta forte e chiara da parte delle Istituzioni europee e una risposta adeguata dagli altri Paesi europei. A queste risposte dovranno però seguire i fatti: la gara di solidarietà che si era sviluppata a seguito del precedente sbarco di Pozzallo ha avuto un seguito ‘modestissimo’. Solo la Francia ha onorato l’impegno, accogliendo 47 migranti. Rimaniamo ancora in attesa che la Germania, il Portogallo, la Spagna, l’Irlanda e Malta diano seguito agli impegni assunti”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Nel pomeriggio del 22 agosto a bordo della Diciotti era salito anche il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio. “Pare che per la nave Diciotti, ferma a Catania, la Procura stia indagando ‘ignoti’ per ‘trattenimento illecito’ e sequestro di persona. Nessun ignoto, indagate me!” ha scritto Salvini, spiegando che “sono io che non voglio che altri clandestini sbarchino in Italia. Se mi arrestano, mi venite a trovare Amici???” ha concluso ironizzando.
In serata, mentre a Catania ci si preparava allo sbarco dei minori da nave Diciotti, si è appreso che la Commissione europea ha convocato per venerdì 24 agosto una riunione per cercare di individuare i porti dove far arrivare i migranti soccorsi. La riunione è stata convocata dalla direzione generale Affari interni e vi prenderanno parte Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda.
Un incontro che fa seguito all’appello dell’Italia che tutti i Paesi Ue si assumano le proprie responsabilità.