“Io ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo. Per il resto mi spiace per il procuratore di Agrigento. Penso che con tutti i problemi che ha la Sicilia, la priorità non sia certo indagare Salvini. E poi lui era lo stesso che qualche mese fa diceva: ‘Il rischio di terroristi a bordo dei barconi è alto’. Ha cambiato idea?”, dice il ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, in un’intervista a Libero in apertura. Alla domanda se chiederà al Senato di dire no all’ autorizzazione a procedere, risponde: “Assolutamente no! Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Rinuncio all’immunità. Voglio proprio vedere come va a finire…”.
“Da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perchè sarà un boomerang”, afferma il vicepremier in un’intervista sul Messaggero. Torna sull’idea di riformare la giustizia “ma non per l’inchiesta su Salvini – precisa – ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia”.
“Mi hanno fatto piacere le parole di Berlusconi come quelle della Meloni. Meno le dichiarazione di esponenti di Forza Italia. Ipocrite per come si stanno comportando in Parlamento”, e “ho ricevuto – aggiunge Salvini – una marea di messaggi di solidarietà”, “credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno”.
Dice che tra i tanti “messaggi di sostegno” ci sono “anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane”. Torna infine sul rapporto con i Paesi Ue: “Si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menefreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta”. Precisa però che “non c’è nessuna opzione di uscita”.