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Formazione in Sicilia, Lagalla detta le regole per la tutela dei lavoratori storici

martedì 18 Settembre 2018
formazione professionale

Non accenna a dirimersi il contraddittorio tra l’assessorato alla Formazione professionale della Regione Siciliana e le organizzazioni sindacali, da un lato, e gli enti datoriali, dall’altro, inerente al reclutamento del personale necessario all’avvio delle attività dell’ “avviso 2”. L’assessore Roberto Lagalla ha inviato ieri una nota a tutti i soggetti coinvolti nella quale chiarisce i criteri che prenderà in esame per valutare il rispetto delle norme e dell’accordo parasociale relativi alla tutela del personale storico appartenente all’albo unico. Un bacino di circa 8.000 persone in attesa di ricollocazione.

Dai primi dati raccolti sulle procedure di selezione avviate dagli enti nel mese di agosto, emerge che su 1.352 formatori selezionati solo 507 appartengono all’albo, mentre ben 845 sono stati presi al di fuori di questo elenco. Un dato “anomalo” su cui l’amministrazione e le organizzazioni sindacali vogliono vederci chiaro e che ha spinto i vertici dell’assessorato a minacciare non solo il congelamento dell’iter ma addirittura la revoca dell’accreditamento.

Lo scontro consumatori il 5 settembre scorso tra le parti in causa ha spinto gli enti a rispondere con una durissima nota di dissenso con la quale invitano l’assessorato a riscrivere “In modo più stringente, minuzioso e puntuale bandi, procedure e formati di verbali per uniformare il più possibile l’operato allo spirito dell’intesa” e intimano all’assessorato l’avvio dei corsi “Senza ulteriori indugi o strumentalizzazioni”.

“Tutti gli enti – argomentano – hanno puntualmente fornito e sempre doverosamente forniranno tutte le informazioni, documenti, chiarimenti, senza clamore ossequiosamente. Ma adesso non ci sono più giustificazioni per bloccare ancora i finanziamenti e l’avvio di tutti i percorsi confermati”.

Ieri la risposta di Lagalla con l’elenco dettagliato delle prescrizioni che gli enti sono tenuti a rispettare. Un’iniziativa condivisa e sostenuta dalla segretaria regionale della Flc Cgil, Graziamaria Pistorino: “Bisogna garantire i diritti di chi in questi anni ha subito lo stallo delle attività formative. La Sicilia – ha aggiunto – non può permettersi nuove sacche di precariato, ancor di più in un settore in passato protagonista di episodi del più becero affarismo e clientelismo politico. Bisogna prima assorbire chi già ha maturato esperienze e competenze in questo campo e solo successivamente ricorrere alla selezione di quei profili professionali che non possono essere reperiti all’interno dell’albo unico”.

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