Buone notizie per l’esercito dei dipendenti della Regione Siciliana. Con molto ritardo la giunta guidata da Nello Musumeci ha approvato il provvedimento con il quale autorizza l’erogazione del salario accessorio. Un bonus che va dai 500 a circa 1.000 euro in base alla qualifica. Questo non vuol dire che tale somma sarà accreditata già nel prossimo stipendio.
La procedura, infatti, prevede un ultimo passaggio da parte dell’Oiv, l’Organismo di valutazione che dovrà esprimere a sua volta il proprio parere prima che la Funzione pubblica possa dare mandato per i pagamenti. Lo comunica il Sadirs guidato da Fulvio Pantano che chiede “di accelerare un iter ormai atteso da troppo tempo dai lavoratori. Monitoreremo costantemente la situazione per evitare ulteriori ritardi”.
Secondo le previsioni e gli auspici l’iter dovrebbe concludersi entro ottobre. Sebbene si tratti di piccole cifre, per il Sadirs rappresentano comunque un’importante “boccata d’ossigeno, in un momento così difficile per una categoria che non ha un rinnovo contrattuale da più di dieci anni“, tra l’altro, aggiunge, “per prestazioni già effettuate e ampiamente maturate”. A tal proposito prosegue parallelamente la trattativa con l’Aran Sicilia, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Tanti i punti della trattativa affrontati nell’incontro del 14 settembre scorso: riclassificazione del personale, percorsi di carriera, funzionari direttivi, Famp (Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni).
Un percorso che sconta ritardi notevoli e che pertanto ha spinto le organizzazioni sindacali a chiedere una tabella di marcia perentoria per recuperare il tempo perduto. Tuttavia il segretario Pantano si è detto fiducioso. “Ci avviciniamo con ottimismo – ha spiegato – ai futuri incontri che dovrebbero avvenire, così come detto dal presidente Gallo, nel più breve tempo possibile. Abbiamo ribadito serve chiarezza sul rinnovo contrattuale, giuridico ed economico. Bisogna anche fare attenzione al problema relativo alla riclassificazione e ai percorsi di carriera per il personale tutto, a partire dalle categorie più basse. Altra attenzione andrà dedicata alla questione dei colleghi funzionari direttivi delusi dalla cancellazione della legge che gli ha precluso di passare al livello economicamente superiore”.