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E’ uscito da pochi mesi l’ultimo libro di Beatrice Monroy, “Via delle case dipinte“, romanzo che prende spunto dalla Palermo di oggi ma che viaggia nel fantastico, la storia di una donna, Adele, che si innamora di un uomo che viene da un altro mondo misterioso, “una storia che si scopre attraverso il fruscio dei libri“.
L’autrice palermitana, che si dedica anche ai racconti e ai testi teatrali, dopo aver girato il mondo ha deciso, anni fa, di stabilirsi a Palermo, nella casa in cui ci ha accolto, mostrandoci i luoghi in cui mette a frutto la sua ispirazione.
Da sempre impegnata nel teatro, come ci dice durante l’intervista, la Monroy si divide tra il Teatro Biondo, dove il 18 e 19 ottobre andrà in scena il suo testo “La storia di Giulietta“, per le sue lezioni di drammaturgia alla Scuola delle Arti e dei Mestieri, diretta da Emma Dante, e il Teatro Massimo dove, prima del debutto di un’Opera, presenta i libretti.
L’attività di Beatrice Monroy si estende anche a laboratori di scrittura, rivolti a tutti, con un occhio attento alla condizione delle donne, soprattutto quelle che vivono al Sud dell’Europa, “una scelta che influenza il punto di vista della narrazione“.
In cantiere, infine, un paio di progetti: un romanzo che sarà un’altra storia sul fantastico sulla scia di “Via delle case dipinte” e poi una raccolta di tutti gli appunti degli ultimi trent’anni che al momento, ci svela la scrittrice, potrebbe intitolarsi “Storie di noi“.