Montalbano Elicona (ME), al confine tra i Nebrodi e i Peloritani, eletto Borgo dei borghi 2015, dal 25 al 28 ottobre, ospita il Convegno annuale dell’ICAHM (International Committee on Archaeological Heritage Management) “Discover Sicily’s Argimusco“, che vede al centro di queste cinque giornate la “Stonehenge siciliana”.
L’origine dell’altipiano è stata oggetto di diverse ipotesi e una di queste, molto affascinante, è affrontata nel libro “Argimusco Decoded” di Paul Devin e il compianto professore Alessandro Musco. Il viaggio, in cui i due autori ci accompagnano, ipotizzando che questo sito di enormi statue di pietra, riproducente specularmente le costellazioni poste sull’orizzonte al tramonto estivo, sia stato creato da un grandissimo medico, teologo e alchimista catalano, Arnau de Vilanova, per preservare la salute di una famiglia reale del 1300, quella degli Aragona di Sicilia, ci porta a scoprire la straordinaria figura di Eleonora d’Angio, sposata a Federico III, Re di Sicilia. (D’altronde in uno dei megaliti chiamato “L’Orante”, perché rappresenta una donna con le mani giunte in preghiera, alcuni intravedono Cerere, altri la Madonna e altri ancora, proprio, la regina di origine francese).
Il legame dell’Argimusco con Montalbano Elicona, inoltre, è rafforzato, sempre secondo la tesi di Devin e Musco, dal fatto che il catalano, forgiatore delle rocce dalle forme alchimistiche di derivazione ermetico-arabo-sabea, sarebbe sepolto proprio nel suo castello.
Questo incantevole borgo, quindi, non poteva non essere scelto per un convegno di tale importanza, anche perché tra le ipotesi sull’origine del suo nome, il caso non è mai un caso, oltre a “Mons Albus“, Monte Bianco, con riferimento ai monti innevati, vi è quella di “Al bana“, luogo eccellente. Proprio il palazzo reale, sospeso nel tempo, scrigno di bellezza e magia, sarà il palcoscenico in cui si svolgerà il Convegno annuale dell’ICAHM, che fa parte dell’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites), il consulente professionale e scientifico alla Commissione UNESCO per tutti gli aspetti che riguardano il patrimonio culturale e la sua conservazione, responsabile della valutazione di tutte le nomine nella World Heritage List di beni culturali e misti, nei confronti del criterio fondamentale di “eccezionale valore universale”.
Deus ex machina di queste giornate di “scoperta” e “riscoperta” dell’Argimusco è Andrea Orlando che negli ultimi 5 anni ha investito molto sul territorio di Montalbano Elicona, conducendo uno studio multidisciplinare, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Springer a giugno 2017, il cui titolo è “Argimusco: cartography, archaeology and astronomy“, organizzando numerose visite didattiche ed importanti eventi culturali. Nell’estate del 2014, indimenticabile, l’inaugurazione della terza edizione del Festival di Archeoastronomia “Pietre&Stelle”, che ha visto la partecipazione di oltre 3000 persone e, in poco tempo, è diventato uno degli appuntamenti estivi più apprezzati e seguiti dell’intero sud Italia. Grazie all’intensa attività scientifica e culturale dell’astrofisico etneo l’Argimusco è conosciuto da un numero sempre crescente di persone.
La scelta dell’ICOMOS-ICAHM di realizzare in Sicilia il proprio meeting annuale è stata sostenuta, inoltre, da Ray Bondin, ambasciatore e delegato permanente di Malta per l’UNESCO, che da tanti anni si occupa di valorizzazione e tutela di Beni Culturali siciliani, che dopo aver visitato Montalbano Elicona e l’Argimusco nel 2016, ha proposto all’ente di realizzare il meeting 2018 in Sicilia. Il convegno, “Discover Sicily’s Argimusco: a holistic approach to heritage managment“, è una grandissima occasione per il territorio abacenino-tindaritano che attende di vedere valorizzati e tutelati i suoi tesori, tra cui, oltre all’Argimusco, l’area archeologica di Tindari, la necropoli siculo-greca di Tripi, l’area archeologica di Longane, il Riparo della Sperlinga a Novara di Sicilia, la villa romana di Terme Vigliatore.
I temi che discuteranno i diversi approcci alla gestione del patrimonio sono 6: Community Engagement (Coinvolgimento della comunità); Climate Change (cambiamento climatico); Tourism (turismo); Archaeoastronomy (Archeoastronomia); Africa Initiative (iniziative Africa); Non-Invasive Technologies (Tecnologie non invasive). Il 25 ottobre ci sarà la Cerimonia d’apertura e visita all’Argimusco; il 26 e il 27 diverse sessioni inerenti l’Archeoastronomia, i cambiamenti climatici e rapidi del paesaggio, le linee guida per la gestione dei siti archeologici pubblici e, infine, il 28 ottobre, la Cerimonia di chiusura.
“Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell’eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po’ il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità” (Albert Einstein). Queste cinque imperdibili giornate indagheranno su quell’arcano che è l’Argimusco: manifestazione, nella terrenità, del sacro? Visibile che scala l’invisibile? Axis Mundi che collega cielo e la terra? Ai posteri l’ardua e affascinante sentenza.