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In manette i due scafisti del tentato sbarco di migranti a Taormina. I Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno sottoposto a fermo M.K., cittadino russo di 33 anni, indiziato per il reato favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per avere condotto, da scafista, un motoveliero con a bordo cittadini extracomunitari di nazionalità iracheni e curdi. Al termine delle formalità di rito lo scafista russo fermato dai Carabinieri di Taormina è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Messina e ristretto presso la casa circondariale di Messina-Gazzi. Sempre nelle scorse ore è stato sottoposto a fermo e poi tradotto in carcere a Catania nell’ambito di ulteriori indagini della GdF un secondo scafista, anche lui russo, indiziato da parte del personale della Guardia di Finanza di Catania per il medesimo reato.
I Carabinieri di Taormina, nella serata di domenica scorsa, durante un servizio perlustrativo, avevano infatti notato un gommone di piccole dimensioni arenato nella spiaggia di Villagonia, a Taormina. I militari dell’Arma sovrintesi dal Comandante Arcangelo Maiello sono intervenuti sul posto e nella circostanza hanno ispezionto il natante trovando, nascosto sotto una coperta, un cittadino di nazionalità russa ed hanno accertato che lo straniero, servendosi del piccolo natante, aveva trasbordato da una imbarcazione più grande, un motoveliero “Koa” ancorato al largo, 4 migranti, presumibilmente di nazionalità irachena od iraniana, che appena giunti sulla terraferma, si erano dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. I Cc, con l’ausilio della Guardia Costiera di Giardini Naxos, hanno tentato di raggiungere il motoveliero per dare soccorso agli altri migranti che erano ancora sull’imbarcazione senza però riuscire a raggiungerla a causa delle pessime condizioni atmosferiche.
Solo alle prime luci dell’alba, il personale della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Catania è riuscito ad intercettare ed ad abbordare il natante, ancorato al largo di Taormina e lo ha scortato sino al porto di Riposto, appurando la presenza di un secondo scafista anche lui di nazionalità russa e di 6 migranti di nazionalità irachena ed iraniana (tra loro una donna incinta). A Riposto ha avviato i relativi accertamenti la Guardia di Finanza e c’è stato il fermo del secondo scafista, che si trovava nella “Koa”.
Lo scafista arrestato dalla Gdf è il 33enne G.V., sottoposto in stato di fermo all’arrivo al porto di Riposto dai finanzieri del Comando provinciale di Catania e della Sezione Operativa Navale, con la collaborazione del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico) di Roma e ora ristretto nel carcere di Piazza Lanza a Catania. Sulla barca a vela la Gdf ha rilevato la presenza del soggetto di nazionalità russa, trovato in possesso di oltre 5mila 800 euro di denaro contante in diverse valute (dollari Usa, rubli, euro, lire turche e kune croate), che si trovava insieme agli stranieri (tra cui una donna) nascosti sottocoperta in un ambiente di assoluto degrado e tale da far ritenere che il natante fosse in realtà utilizzato per il trasporto illegale di clandestini. Per tali motivi, preso il controllo dell’imbarcazione, i militari hanno proceduto a scortarla fino al vicino porto di Riposto per procedere, unitamente al personale del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, dello Scico e della Compagnia di Riposto alle attività di polizia giudiziaria. Sia il veliero che il gommone sono stati sequestrati. I clandestini sono ora al Cara di Mineo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il motoveliero “Koa” è risultato essere immatricolato in Delaware (Us
Sulla vicenda stanno indagando la Procura di Messina e la Procura di Catania, competenti per i rispettivi ambiti territoriali della vicenda.