Il Gup di Termini Imerese ha rinviato a giudizio il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, imputato di una serie di reati e autosospesosi dall’M5S dopo la notifica dell’obbligo di firma.
Le accuse sono di falso ideologico, turbata libertà degli incanti, violazione del segreto di ufficio e abuso di ufficio.
Rinviati a giudizio anche 23 coindagati. L’inchiesta riguarda, oltre a Cinque, imprenditori, funzionari comunali, l’ex assessore ai Lavori pubblici, un vigile urbano e l’ex commissario della città metropolitana.
Tra le contestazioni mosse a Cinque c’è l’aver fatto pressioni sull’ex commissario della città metropolitana Manlio Munafò, anche lui indagato, perché il palazzetto sportivo di Bagheria fosse affidato in partnership al Comune e all’associazione Nuova Aquila Palermo.
Il sindaco è accusato anche di avere rivelato al cognato l’esistenza di un procedimento per abusivismo edilizio aperto nei suoi confronti. L’inchiesta ipotizza, infine, l’irregolarità nella gestione della raccolta dei rifiuti.
Patrizio Cinque è attualmente al centro di una bufera politica per l’acquisto di un ecomostro insieme ad altri esponenti del Movimento cinque stelle di Bagheria.