Negli ultimi mesi sono stati in tanti a occuparsi del futuro del fiume Oreto, dalle associazioni al comitato Salviamo l’Oreto, insieme alle associazioni, all’Assessorato regionale al Territorio, da diversi consiglieri comunali di Palermo, tra cui Paolo Caracausi, alla Quarta commissione dell’Ars. E proprio a Palazzo dei Normanni si è svolto l’ultimo degli incontri convocati dalle istituzioni per discutere di cosa fare del fiume, alla presenza dell’assessore regionale Toto Cordaro.
A margine della riunione, Marianna Caronia, vicepresidente della Commissione, ha annunciato la presentazione di un disegno di legge che raccolga le proposte avanzate negli anni da diversi comitati civici per l’istituzione di un parco locale intercomunale attorno al corso dell’Oreto, anche per avere uno strumento operativo che permetta di realizzare attività e progetti per attrarre i fondi comunitari destinati alle aree protette. Caronia ha anche commentato il ‘precontratto per il fiume‘ sottoscritto una settimana fa: “Un atto importante – ha detto – che però è soltanto un primo passo, che non può restare isolato, anche prevedendo una interazione ed una collaborazione con l’Autorità di Bacino e con azioni concrete da parte dei Comuni. Anche per questo – conclude la presidente del Gruppo Misto – ho chiesto che le amministrazioni locali di tutto il bacino idrografico dell’Oreto si attivino e siano adeguatamente sostenute per l’attività progettuale da trasmettere al Commissario straordinario Rolle in materia di depurazione e trattamento delle acque”.
Anche le associazioni e il comitato Salviamo l’Oreto hanno partecipato alla riunione in commissione all’Ars, esprimendo soddisfazione per il vertice ma ponendo dei paletti: “Noi in questi mesi abbiamo lavorato, siamo arrivati a studiare delle soluzioni, non vorremmo che ci fosse un rallentamento – dice Salvo Bucchieri di Salviamo l’Oreto – Che l’Ars abbia posto la questione è certamente un passo avanti. L’importante è non bloccare tutto”.
Il timore è che la costituzione del parco, che è una delle richieste di Salviamo l’Oreto, non si possa realizzare in un breve arco di tempo. Una soluzione possibile per Salviamo l’Oreto potrebbe essere quella di piccoli interventi da finanziare di volta in volta, quelli che i professionisti consultati hanno proposto, che partono dall’idea che l’Oreto è un fiume che, per sua natura, si autodepura: “I nostri esperti hanno proposto tecniche di ingegneria naturalistica per cui si creano delle anse lavorando sul cemento del letto del fiume – dice Bucchieri -, in modo che l’Oreto si espanda, mettendo la vegetazione giusta e aumentando così la capacità autodepurativa”.
“La costituzione del parco – riassume Bucchieri – è una delle nostre richieste, ma che deve andare in parallelo alla riqualificazione del fiume, cosa che con gli interventi proposti e a basso costo è fattibile per piccoli step successivi. Non vorremmo che si arenasse il tutto in attesa della costituzione del parco – conclude – che si attende da dieci anni”.