Guarda il video servizio in alto
Il Centro buddhista Muni Gyana, fondato nel 1990 da Lama Thubten Zopa Rinpoce, da un paio di anni risiede in un bene confiscato alla mafia, oggi luogo di condivisione e studio della tradizione del buddhismo mahayana, secondo la scuola tibetana Ghelug.
In questi giorni al centro è arrivato un dono speciale da parte del fondatore che ha voluto omaggiare la città con gli otto principali Stupa che, secondo la tradizione tibetana, commemorano e celebrano gli eventi principali della vita di Buddha Shalyamuni.
Siamo andati ad ammirare in anteprima questi doni che, nel nostro video servizio, vengono spiegati dal venerando Geshe Tenzin Tenphel, a Palermo in occasione di un incontro dedicato allo studio sul tema della “Pazienza”, relativo al corso di studi “Bodhisattvacharyavatara: Una guida allo stile di vita del Bodhisattva”.
“Gli Stupa rappresentano la mente illuminata, la mente portata al suo sviluppo ultimo – ci ha detto Geshe Tenzin Tenphel – All’interno contengono tante cose che per il buddhismo sono molto preziose, mantra testi e altre sostanze; servono a benedire il luogo dove sono messi e anche tutto l’ambiente che li circonda. Lama Thubten Zopa Rimpoce ha regalato questi Stupa alla città di Palermo per portare una benedizione a tutti“.
Il Centro Muni Gyana, oltre agli incontri di studio, sta portando avanti il più ampio progetto intitolato “Ponti Sottili“, che prende spunto da “una ricerca congiunta tra scienziati, filosofi, contemplativi, per indagare la mente, sviluppare una comprensione più completa della natura della realtà, promuovere il benessere del pianeta e dell’uomo che ha come base il rispetto, l’attenzione, la pace, costruendo ponti di gentilezza“.
Attività formative, conferenze e percorsi di studio di filosofia, psicologia e scienza della mente sono una parte delle iniziative messe in cantiere dal Centro che punta alla realizzazione di un luogo polifunzionale per la pace e la non violenza, rivolto a tutti.
Per informazioni più dettagliate sulle attività e sui prossimi incontri è possibile consultare il sito del Centro.
Traduzione dal tibetano di Fabrizio Pallotti.