La vostra Patti Holmes vi accompagna a Salemi (TP) in cui dal 29 novembre all’8 dicembre si celebrano San Nicola di Bari, dal 1290 Patrono e Protettore della Città, e l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, sua protettrice sin dal 1740, data nella quale il suo simulacro ligneo fu donato da don Gioacchino Genco, parroco di Resuttana, ai salemitani suoi concittadini.
Prima di penetrare in questi dieci giorni di festeggiamenti, qualche cenno sulla città, che è tra i Borghi più belli d’Italia.
Storia, curiosità e origini del nome
- Salemi sorge in collina tra le vigne e gli uliveti della valle del Belìce, intorno al castello normanno svevo. La cittadina, posta sul sito dell’antica città elima di Halyciae, di impronta medievale, si trova nel cuore della provincia di Trapani. Il centro storico è uno scrigno di tesori architettonici che meritano una visita: splendidi palazzi realizzati con la locale pietra campanella, magnifiche chiese, il quartiere ebraico della Giudecca e quello islamico del Rabato.
- Nell’827 cadde sotto l’egida degli arabi, dai quali sembra aver avuto origine il nome. A riguardo, diverse le ipotesi: la prima la farebbe derivare da “Saleiman”, figlio del comandante che conquistò Alicia; la seconda da “Sale” per la presenza del fiume Salso che rende le acque, che la attraversano, salmastre; la terza a “Salem”, città salubre e sicura, pace.
- E’ conosciuta anche come la “Città dei pani” e, infatti, la lavorazione dei pani devozionali è una pratica che accomuna diverse celebrazioni. Le più note sono la Festa di San Giuseppe del 19 marzo, con le sue celebri “cene” e gli “altari”; la Festa di Sant’Antonio Abate con i “cudduri” e la Festa di San Biagio con i “cavadduzzi” e i “cuddureddi”.
- Nel 1860, Giuseppe Garibaldi, dopo essere sbarcato a Marsala, si diresse alla volta di Salemi dove, il 14 maggio, venne accolto con grande entusiasmo dalla popolazione. Grazie all’aiuto del barone Giuseppe Triolo di Sant’Anna di Alcamo, che si era unito a lui con una banda di picciotti, assunse il dominio in nome di Vittorio Emanuele II re d’Italia. Nella Piazza del municipio, denominata “Dittatura” in ricorrenza dell’evento, una lapide ricorda che in quella data l’Eroe dei Due Mondi arrivò a Salemi dichiarandosi dittatore del Regno delle Due Sicilie “Siciliani! Io vi ho guidato una schiera di prodi accorsi all’eroico grido della Sicilia, resto delle battaglie lombarde. Noi siamo con voi! Non chiediamo altro che la liberazione della nostra terra. Tutti uniti, l’opera sarà facile e breve. All’armi dunque!”. In quell’occasione issò, sulla cima della torre cilindrica del castello Normanno-Svevo, la bandiera tricolore proclamando Salemi la prima capitale d’Italia, titolo che mantenne per un giorno.
- Salemi, quindi, sta a Torino, dove il 17 marzo 1861 venne proclamata l’Unità d’Italia, come l’atto di concepimento alla nascita.
San Nicola di Bari
Dopo queste pillole su Salemi, caliamoci in questi dieci giorni di celebrazioni: il 6 dicembre in onore di San Nicola di Bari, dal 1290 Patrono e Protetore della Città, nella Chiesa Madre a lui intitolata, e l’8 dicembre in onore della Venerata Protettrice Maria S.S. Immacolata. Il Santo viene festeggiato anche l’ultima domenica di maggio in cui si svolge Lu Fistinu di San Nicola e, anticamente, anche il 9 maggio, data della traslazione delle sue reliquie. Il 6 dicembre, cadendo all’interno della novena a Maria S.S. Immacolata, a San Nicola vengono dedicati solo i primi vespri. Dal 1944, per un decennio, il simulacro venne portato in processione assieme all’Immacolata l’8 dicembre, ma dal 1965 si ripristinò la processione del 6 dicembre. Nella messa dei primi vespri vengono benedetti i pani e l’olio, distribuiti ai fedeli, e il giorno della festa ci si sveglia col suono delle campane, lo scoppio festante dei mortaretti e in ogni ora si può assistere alla celebrazione della Santa Messa.
La serata, che vede San Nicola portato in processione per le vie principali della città, si conclude con dei festosi giochi pirotecnici. Per volontà dell’Arciprete Don Salvatore Cipri, San Nicola viene ricordato, anche, con rappresentazioni teatrali sulla sua vita che hanno un carattere itinerante; la processione della sceusa, un’antica usanza che in cui i salemitani, nel giorno dell’Ascensione, portavano la statua del Santo alle 5 porte della città (porta Gibli, porta dell’Aquila, porta Santa Maria, porta Guercia, porta Corleone) in ricordo della sua protezione; tradizione che, custodita fino alla fine del 1800, venne ripresa nel 2007 grazie al neo Arciprete. Nel 1854 un’epidemia colpì la sicilia occidentale e risparmiò Salemi, che chiese aiuto al suo santo Patrono; come voto venne acquistare una statua lignea a Napoli, proveniente probabilmente dalla scuola di Giuseppe Sammartino. Malgrado le pessime condizioni di tempo, miracolosamente, giunse a Trapani e, poi, a Salemi il 5 dicembre del 1855, alla vigilia della sua festa.
Maria SS. Immacolata
Il culto dell’Immacolata fu presente sin dal 1300 ad opera dei frati conventuali minori e proprio nello loro Chiesa, comunemente chiamata di Sant’Antonino, la statua lignea, arrivò da Palermo, l’8 dicembre del 1740, alle 22; oggi è custodita nella Chiesa Madre, ex Collegio dei Gesuiti. Attribuita erroneamente a Girolamo Bagnasco, artista palermitano, alta circa 2 metri, in legno massiccio con piccole parti decorative in gesso o polvere di gesso, ha il velo e alcune parti rivestite con foglia d’oro per esaltarne la lucentezza. la Vergine è rappresentata con alla base degli angeli, il serpente e la mezza luna. Sulla statua, che in occasione della festa viene vestita d’oro (la corona, lo stellario, la cintura, la luna e altri gioielli sono frutto di ex voto), è collocata la chiave della Città di Salemi, donata negli anni ’40 dal popolo come segno di affidamento alla sua protezione materna. Il tripudio dei fiori sulla vara, l’oro, le luci e il bellissimo volto di Maria, rendono la processione un momento di grande emozione e partecipazione. La città di Salemi è prima in tutta la Diocesi di Mazara nella devozione all’Immacolata, tanto che nel giorno della sua festa vi accorrono i fedeli di tutti i paesi della provincia.
Festeggiamenti in onore di Maria SS. Immacolata
Giovedì 29 novembre
Inizio della Novena (predica Don Filippo Romano)
Alle 17.30
Discesa del simulacro dell’Immacolata con il canto dello “stellario” e processione all’interno della Chiesa Madre
Alle 18
Santa Messa
Dal 30 novembre al 7 dicembre
Alle 17.30
Rosario e Stellario
Alle 18
Santa Messa, al termine processione con il SS. Sacramento all’interno della Chiesa Madre e benedizione Eucaristica
Sabato 8 dicembre
Alle 7
Alborata e scampanio
Alle 8- 9.30 – 10.30
Sante Messe in Chiesa Madre
Alle 11.30
Solenne Celebrazione Eucaristica. Accensione della lampada votiva alla Madonna, la quale rimarrà accesa per tutto l’anno davanti l’immagine dell’Immacolata, e consegna della chiave d’argento da parte delle autorità civili della Città
Alle 17.00
Santa Messa, consacrazione all’Immacolata. Solenne Processione con il simulacro per le vie della Città. Arrivati in piazza Santa Maria omaggio floreale alla Madonna
Alle 22.30
Giochi pirotecnici
Festeggiamenti in onore del Patrono e Protettore San Nicola di Bari
Mercoledì 5 dicembre
Alle 18
Santa Messa nei primi vespri della Solennità. Tradizionale benedizione dei frutti della terra (pane, olio, vino) e distribuzione del pane benedetto
Giovedì 6 dicembre
Alle 7
Scampanio
Alle 8.30
Santa Messa in Chiesa Madre
Alle 10
Santa Messa in Chiesa Madre
Alle 11.30
Solenne Celebrazione Eucaristica. Accensione della lampada votiva, la quale rimarrà accesa per tutto l’anno davanti l’immagine del Santo, e consegna delle 5 chiavi al Patrono
Alle 17
Santa Messa e consacrazione al Patrono. Solenne Processione per le vie della Città
Alle 21.00
Giochi pirotecnici in piazza Alicia.
Viva Maria SS. Immacolata, San Nicola di Bari e Salemi, città dalle grandi tradizioni.