La nostra meta di oggi è la splendida Siracusa in cui, dal 29 novembre all’8 dicembre, si svolgono i festeggiamenti in onore dell’Immacolata Concezione. Prima di accompagnarvi in questa dieci giorni di sentite e suggestive celebrazioni, qualche pillola su questa città immaginifica, che è tra le più belle della nostra Sicilia.
- Sull’origine del suo nome ci sono diverse teorie. La più attendibile lo farebbe derivare dal fiume “Syraco” che si trovava poco distante; altre dal dialetto fenicio “sur“, che significa scoglio, e “acco” , caldo; altre ancora, sempre dalla lingua fenicia, legato, però, alla presenza di gabbiani sull’isolotto e un’ultima, infine, dalla forma greca Syracoùssai.
- Siracusa era divisa in cinque grandi quartieri. Il primo a sorgere fu Ortigia cui seguirono Acradina, Tica, Neapolis ed Epipoli.
- La incantata Ortigia, da Ortix, “Isola delle quaglie”, ha una storia millenaria e ogni strada, ogni vicolo, è come una cavalcata nei secoli: Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi, Catalani, i Vicerè, i Savoia, hanno lasciato tracce indelebili che il visitatore coglie in ogni angolo.
- “Nella parte estrema di quest’isola (Ortigia) vi è una fonte di acqua dolce il cui nome è Aretusa, di incredibile ampiezza, pienissima di pesci, il cui flusso sarebbe tutto sommerso se non fosse separato dal mare da un massiccio muro in pietra“. (Cicerone). La leggenda narra che Alfeo, dio fluviale, innamorato di Aretusa, ninfa di Artemide, tentasse in ogni modo di sedurla, ma Aretusa invocò l’intervento della dea che la tramutò in fonte. Inabissatasi sotto lo Ionio, la bella ninfa venne a sfociare in Ortigia. Alfeo, non rassegnandosi, affidò alle onde il suo sogno d’amore e, percorrendo il sottosuolo, riemerse accanto all’amata nel porto grande. È il cosiddetto occhio della Zillica, polluzione che ancora si vede nel porto nei pressi della Fonte.
- Volgendo le spalle alla mitica fonte Aretusa, possiamo scorgere la possente mole del Castello Maniace, sulla punta estrema dell’isola. L’edificio è fra i più importanti monumenti del periodo svevo e certamente quello che, ancor oggi, vede formulate il maggior numero di congetture. Una curiosità riguarda, nei pressi della torre Ovest, il Bagno della Regina a cui si accede da una porticina aperta nel paramento murario. Scendendo per una scala intagliata nella viva roccia, si giunge in un ambiente sulle cui dimensioni e utilizzo molto si è fantasticato. Si narrava che fosse spazioso e adorno di marmi, con sedili e vasche. Nella realtà è un minuscolo ambiente di circa 1 metro per lato e fonte di approvvigionamento idrico del castello, che sfrutta una delle polluzioni di acqua dolce delle quali un tempo era ricca Ortigia.
- La latomia del paradiso, oggi luogo ameno e suggestivo, fu in origine una immensa cava di pietra per lo più coperta e sotterranea. Secondo il racconto degli antichi storici le latomie furono usate anche come luogo di contenzione. La curiosità maggiore è data da una bizzarra grotta artificiale dai sorprendenti effetti acustici: il benché minimo sibilo rimbomba all’interno dell’antro così da venire ripetuto e ingigantito. Questi fenomeni, la somiglianza al condotto uditivo dell’orecchio umano e la stanzetta che si vede in alto a destra nell’ingresso della grotta, hanno dato origine alla leggenda che quell’antro fosse stato fatto scavare dal tiranno Dionisio che vi rinchiudeva gli avversari politici e i dissidenti per poter ascoltare, non visto, tutti i loro discorsi. Alla chiamata “Grotta che favella“, gli fu data il nome di “Orecchio di Dionisio” dal pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio che, nel 1608, visitò la latomia guidato dall’erudito siracusano Vincenzo Mirabella. All’interno di essa, inoltre, vi è la Grotta dei Cordari che, per secoli, grazie alla propria lunghezza e alla presenza dell’acqua, ha ospitato l’arte dei fabbricanti di corde, i cordari appunto.
- Il Teatro Greco rappresenta il maggiore esempio dell’architettura teatrale dell’occidente greco. Ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia. Oltre che per le rappresentazioni, così com’era costume per gli antichi greci, veniva usato per le assemblee popolari.
Siracusa, scrigno di tesori meriterebbe una trattazione più dettagliata di tutte le sue meraviglie. Noi abbiamo dato solo qualche flash che, comunque, ne mostra tutta la malìa. Adesso, però, è tempo di calarci nei festeggiamenti dell’Immacolata Concezione. Nella notte tra il 28 e il 29 novembre, come ogni anno, vi è una fra le tradizioni più sentite della città, l’Atturnia: alle 3 del mattino il corteo, guidato dalla Banda cittadina e dai Confrati dell’Immacolata, muove da piazza Corpaci e, girando per le vie di Ortigia, al suono della musica, invita ogni siracusano a svegliarsi per accorrere a san Filippo Apostolo dove, alle cinque del mattino, viene celebrata la Santa Messa d’alba. Iniziata fra le più folte tenebre, vede ogni fedele, durante la predica, attendere con ardore le fatidiche parole “Monstra te esse Matrem“, pronunziate le quali, immediatamente, il velo che copre il simulacro dell’Immacolata si sfila e, mentre le luci si accendono e le campane suonano, appare, dopo un anno, il dolce volto della Vergine Santissima salutato dalle acclamazione dei fedeli e dal suono della Banda di Siracusa. Seguirà dal 30 novembre al 7 dicembre il Solenne Novenario per, poi, entrare l’8 dicembre nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
PROGRAMMA
Giovedì 29 novembre
Alle 3 del mattino
Tradizionale “Atturnia” per le vie di Ortigia
Alle 4,30
Santo Rosario
Alle 5
Santa Messa solenne celebrata dal sac. Marco Politini , Parroco della Parrocchia San Giuseppe Operaio in Priolo Gargallo e svelata del simulacro della Vergine Santissima Immacolata
Alle 17,20
Santo Rosario
Alle 17,45
Canto dello Stellario
Alle 18
Santa Messa
Dal 30 novembre al 7 dicembre
Solenne Novenario
Alle 8
Santa Messa
Alle 17,20
Santo Rosario
Alle 17,45
Canto dello Stellario
Alle 18
Santa Messa
Venerdì 7 dicembre
Alle 17,45
Canto dei Primi Vespri Solenni
Alle 18
Santa Messa solenne celebrata dal sac. Eugenio Staffile, Parroco della Parrocchia di San Francesco d’Assisi in Siracusa
Fiera del dolce offerta dai confrati dell’Immacolata
Sabato 8 dicembre
Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Alle 8 – Chiesa di Santa Maria della Concezione
Santa Messa
Alle 10,30
Santa Messa Pontificale celebrata da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo Metropolita di Siracusa
Alle 16,30
Santa Messa e consacrazione dei fanciulli al Cuore Immacolato di Maria
Alle 17,30
Uscita trionfale del simulacro della Beata Vergine Maria Immacolata dalla Chiesa. Il campanellaio sarà la consorella Patrizia Cassia.
Processione per le seguenti vie: piazza San Filippo, via della Giudecca, piazza Francesco Corpaci, via Tommaso Gargallo, via dei Mergulensi, via dei Santi Coronati, via della Maestranza, piazza Archimede, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo, via Carveri Vecchie, Via Ruggero VII, largo di Porta Marina, via Savoia, largo XXV Luglio, corso Giacomo Matteotti, piazza Archimede, via della Maestranza, via della Giudecca, piazza San Filippo.
Rientro del simulacro della Beata Vergine Maria Immacolata in chiesa.
[Foto copertina tratta da www.comune.siracusa.it]