“Noi continuiamo a essere contro il partito del dissesto, che arrecherebbe danni enormi alla città. Ho chiesto e torno a chiedere al presidente Draghi un intervento del governo anche per riequilibrare la condizione di Palermo rispetto a quella di Torino, Roma e Napoli che hanno ottenuto oltre un miliardo a fronte dei nostri 178 milioni”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo della Aquile, commentando la bocciatura in Consiglio comunale della delibera per il raddoppio dell’addizionale Irpef, aumenti che avrebbe liberato fondi nazionali per il Comune. Nel provvedimento l’amministrazione comunale aveva proposto l’aumento all’1,57% il primo anno e quasi 1,8% il secondo anno della tassa rispetto all’attuale 0,8%. L’atto era propedeutico al via libera al cosiddetto piano di riequilibrio fondamentale per evitare il dissesto finanziario.
Per il primo cittadino del capoluogo siciliano chi ha votato contro la delibera “sa di non avere speranze per potere governare la città e quindi non è preoccupato di garantire la buona amministrazione. Io invece sono convinto che il mio dovere, fino alla fine del mio mandato sia di garantire l’amministrazione della città – aggiunge Orlando – Il dissesto significa disprezzare i diritti e le esigenze dei palermitani. Noi torneremo a fare tutto quello che serve per evitare un dissesto disastroso”.
“Non consentirò mai che Palermo venga utilizzata come merce di scambio, metto al primo posto questa città, che non merita di pagare costi altissimi con il dissesto. Non devo certo ricordare questi due anni di pandemia”, ha poi sottolineato il sindaco.