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Comune di Palermo: numeri risicati e malumori in maggioranza. Orlando sempre più solo?

lunedì 14 Gennaio 2019
leoluca orlando

Barcolla la maggioranza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, riesce ad avere a malapena i numeri a Sala delle Lapidi, in più di un’occasione, infatti, sono riusciti a votare documenti economici importanti, con numeri risicati. Ad esempio il bilancio di previsione 2018 è stato approvato con 19 voti favorevoli, come per il consuntivo 2017, 17 per il consolidato 2016 e 20 per il 2017. Tradotto significa che se le minoranze fossero state compatte il Sindaco con ogni probabilità non sarebbe riuscito a portare a casa nemmeno uno degli atti finanziari.

Anno nuovo vita nuova si è soliti dire, ma per il Sindaco poco è cambiato visto che i palermitani continuano a lamentare i disagi legati alle strade, dal centro storico alle periferie, stracolme di rifiuti, o la mancanza di illuminazione e gli asfalti dissestati, la questione del decreto sicurezza, per il quale l’ufficio anagrafe gli ha “voltato le spalle” accendendo anche il dibattito tra maggioranza e opposizioni, insomma una situazione non semplice per il Sindaco.

C’è da aggiungere che sembrerebbe non essere solida la maggioranza di Orlando, anche se quando è stato eletto tra partiti e liste civiche è riuscito a portare a Sala delle Lapidi 24 consiglieri su 40. Un buon risultato che avrebbe dovuto garantire un lavoro tranquillo soprattutto perché in questo caso c’erano di mezzo le formazioni politiche.

Fabrizio Ferrara
Fabrizio Ferrara

Un mal di pancia che ormai va avanti da mesi se si guarda allo storico fino ad arrivare a oggi diversi sono i pezzi che Orlando, da quando è stato eletto, ha perso, a cominciare da Mimmo Russo, eletto con Orlando due anni fa nella lista Palermo 2022 e passato poi in Fratelli d’Italia, e finendo con Fabrizio Ferrara che la settimana scorsa è passato in Forza Italia. Ferrara nel 2017 è stato eletto nel Mov139, l’altra lista civica del Sindaco, risultando il primo degli eletti con oltre 1600 preferenze. Dunque da 24 gli orlandiani sono scesi a 22, giusto uno in più del necessario.

Proseguendo c’è Claudio Volante, eletto tra le fila di Ferrandelli, che intanto ha dialogato con la maggioranza, Giulio Cusumano sembrerebbe essere rientrato e Valentina Caputo che ora è al Gruppo misto dopo essere stata eletta con Sicilia Futura, ma la vera nota dolente potrebbe essere Francesco Scarpinato, candidato in quota Ncd nella lista “Democratici e popolari”, ha ricevuto oltre 3.503 voti conquistando il primo posto dell’intera coalizione, che nonostante i numeri il suo ruolo è stato molto defilato, infatti, non ha ottenuto alcun incarico. Un malessere che il consigliere non ha mai nascosto, lo dimostra il fatto che non ha votato alcuni atti, e non è escluso che il rimpasto potrebbe portarlo ad abbandonare la maggioranza.

Sandro Terrani
Sandro Terrani

Le trattative sulla nuova Giunta lascia tutti col fiato sospeso, il Sindaco aveva annunciato la convocazione di partiti e liste per metà gennaio, ma ancora non se ne parla. Di certo gli orlandiani chiedono più spazio, Sinistra Comune chiede l’azzeramento di tutti gli assessori e sembrerebbe essere pronta ad un’eventuale rottura; Idv, con Paolo Caracausi, reclama più spazio, così come il Mov139 il cui capogruppo è Sandro Terrani che afferma – “Ritengo indispensabile una rilancio dell’azione del Governo cittadino, ed ha fatto bene il Sindaco a convocare i partiti che hanno contribuito a vincere le elezioni dell’11 giugno 2017, fermo restando che le liste civiche del primo cittadino debbano avere un ruolo importante nella programmazione e nel futuro della città. Piena fiducia al Sindaco Orlando, che sicuramente saprà fare sintesi rispetto alle proposte dei partiti“.

FerrandelliIntanto, qualcuno che potrebbe essere insoddisfatto potrebbe simpatizzare per il progetto +Europa, promosso da Tabacci e sposato in Sicilia da Fabrizio Ferrandelli, possibile candidato alle Europee, a cui ha preso parte anche il presidente del consiglio comunale Totò Orlando, cosa che naturalmente non ha lasciato indifferenti gli stessi orlandiani.

 

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