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Riqualificazione urbana e cura della comunità, valori della pace e della diversità, sono gli elementi portanti di SPERONE 167: un’esperienza culturale che nasce dalla sinergia tra il pittore palermitano Igor Scalisi Palminteri, Afea Art & Rooms, struttura ricettiva ed incubatore artistico del capoluogo siciliano, e l’artista salentino Chekos della 167/ B Street, laboratorio urbano leccese.
L’Arte diventa connettore tra due città, quelle di Palermo e Lecce, ma anche tra le due periferie dello Sperone e della 167. Il progetto ha creato un ponte di dialogo tra i due territori attraverso lo strumento del linguaggio contemporaneo della street art, del visual e della cinematografia, che gli artisti coinvolti hanno usato per raccontare i quartieri in cui vivono e i loro abitanti, quali veri protagonisti indiscussi.
Sperone167 pone l’attenzione sui luoghi al margine, è un esempio di buona pratica che vuole invertire la tendenza di riqualificazione delle città partendo dalle periferie, sottolinea l’importanza della scuola come incubatrice di futuro e produttrice di consapevolezza, cultura e libertà, e inoltre vuole credere in uno sviluppo economico sostenibile e nel turismo alternativo grazie all’arte pubblica, ma pretende anche un presente diverso e un futuro migliore dove ognuno nel suo piccolo possa prendersi cura dei beni materiali e immateriali che ci circondano. A guidare il percorso condiviso, l’idea che accendendo un fuoco per gli altri si illumina anche la propria strada.
Dunque è l’arte a fare da padrona nel dialogo tra le due comunità con la realizzazione di due grandi murales densi di sentimento nei quartieri dello Sperone a Palermo e della 167 a Lecce. Igor Scalisi Palminteri ed i ragazzi dello Sperone hanno dialogato con il quartiere 167 di Lecce, invece Chekos, dal Salento si è spostato con altri giovani allo Sperone. Entrambi i gruppi hanno portato in questi luoghi la testimonianza dei rispettivi linguaggi artistici e della cultura dei propri territori. Insomma, un vero e proprio gemellaggio culturale accompagnato da un’opera visual curata da Odd Agency e tutto il progetto sarà raccontato attraverso un documentario la cui regia è affidata a Davide Currao.
La sinergia, partendo dal basso, coinvolge gli Istituti Comprensivi “SPERONE-PERTINI” di Palermo e “G. Stomeo – P. Zimbalo” di Lecce, così da rendere co-partecipi le bambine e i bambini delle aree coinvolte in alcuni tra gli interventi dei luoghi che gli stessi vivono nella quotidianità, creando un legame tra le due scuole coinvolte. La Street Art è un linguaggio artistico che garantisce fruibilità da parte della collettività: le opere create con la comunità diventano patrimonio culturale integrante del territorio.
“La scuola deve non solo lavorare dentro le aule, ma tessere anche relazioni soprattutto con le famiglie e il territorio. -evidenzia Antonella Di Bartolo dirigente scolastica dell’ ICS Sperone – Pertini di Palermo – deve fungere da promozione umana, sociale e di comunità. Gli abitanti del luogo devono rendersi conto delle enormi potenzialità mediante percorsi di partecipazione che rendano i cittadini protagonisti della storia nuova che si deve raccontare, che riguarda i quartieri messi a margine come lo Sperone o il 167, e di tante altre periferie umane, oltre che urbane. Sperone 167 è un progetto di rigenerazione urbana – aggiunge la dirigente Di Bartolo – ma anche di comunità. E’ il quinto murale realizzato all’interno del quartiere Sperone, e il dodicesimo nel quartiere 167 di Lecce, rappresenta un’alleanza creativa per richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni ad una maggiore cura e presa in carico di questi quartieri impegnativi, dove la povertà culturale ed economica va approcciata con un atteggiamento multidimensionale e in cui le istituzioni sono chiamate ad assumere doveri speciali”.
L’infanzia è il filo conduttore di questo importante progetto socio-culturale, perché “I bambini vanno messi al centro, non deve essere retorica, una città a misura di bambino è una città migliore. Dunque bisogna investire sui servizi all’infanzia a partire dalla fascia 0-3, dagli asili nido. Occorre rendere i bambini consapevoli delle loro potenzialità, sono loro i protagonisti del rilancio”, ha poi sottolineato Di Bartolo.
“Il senso di questo gemellaggio è l’incontro tra due comunità, la possibilità di riconoscersi, la forza che hanno i due territori dello Sperone e di 167, in mezzo c’è l’arte urbana e quella di strada, che diventa in questo caso anche pretesto per rigenerare dei luoghi e prendersene cura, che vuol dire prendersi cura anche delle persone”, ha detto l’artista siciliano Igor Scalisi Palminteri, raccontando la sua esperienza a Lecce. “Si tratta anche di un incontro tra due comunità scolastiche e i genitori di questi bambini. Siamo partiti dalle persone, che sono la ricchezza di questi territori. Se è vero che le periferie sono povere di bellezza architettonica e culturale, è anche vero che questi territori sono ricchi di umanità. La cosa importante è che le persone non vanno etichettate, ognuno ha il diritto di riscattarsi e migliorarsi, il dialogo non va chiuso con nessuno, è fondamentale entrare dentro le vite, dentro le case, e ci si accorge che dietro ogni disagio c’è una storia che va attenzionata e raccontata. Io sono un pittore – aggiunge Igor – e racconto le storie con le immagini e tento di dare voce a me stesso e alle persone che incontro”.
“Petra petra ntisa parite. In qualsiasi luogo è importante essere noi in prima persona ad alzare quella pietra, a metterne un’altra, e poi un’altra, fino a quando non riusciamo a costruire la nostra casa, e poi ad averne cura, come dobbiamo avere cura di noi stessi” afferma Chekos di 167/B Street durante la presentazione di “Gridalo al mondo” a Palermo. A proposito dell’opera dell’artista salentino , Ania di 167/B Street aggiunge che “Due bambini, Fatue e Andrea che gridano al mondo per la pace e lo fanno nel cuore di uno dei quartieri più popolari di Palermo. Perché li? Proprio perché noi crediamo fermamente che il centro di ogni cambiamento si trovi proprio lì, nei cuori dei luoghi al margine e dei loro abitanti”.
Comunità della 167 di Lecce e del quartiere palermitano, reali protagoniste del progetto, finanziato con un crowdfunding attraverso il quale sono stati raccolti circa 20.000€ anche grazie a delle importanti donazioni come quella del collezionista d’arte tedesco Rolf Grefe. Lo ha raccontato Danilo Alongi, referente del progetto
“Sperone 167 coinvolge circa 30 realtà del terzo settore, del mondo della scuole e del tessuto imprenditoriale e del settore turistico ricettivo, con il supporto importante degli artisti. Ognino di noi, dal basso, può contribuire per l’obiettivo. Il quartiere Sperone, come quello 167 di Lecce, è simbolo dei luoghi messi al margine, luoghi che spesso sono avvolti da una comunicazione stereotipata, che fa male agli abitanti del territorio. Sperone 167 vuole raccontare il bello di questi luoghi, e sappiamo che l’arte pubblica accende la bellezza dei nostri territori. Crediamo che la street art possa essere uno strumento per dialogare e creare destinazione, un turismo alternativo, offrendo la bellezza del quartiere Sperone”.
In più l’alleanza creativa che ha animato Sperone 167 si serve della cinematografia e del visual per raccontare le sfaccettature del territorio, “Stiamo realizzando un documentario – spiega Danilo Alongi – che vuole raccontare le emozioni che hanno caratterizzato il progetto e diffondere una nuova narrazione di questi territori”.