Sono 417 i migranti soccorsi durante quattro diverse operazioni nel Mediterraneo; erano a bordo di altrettanti gommoni sono giunti oggi nel porto commerciale di Augusta (Siracusa) a bordo della nave militare britannica ‘Echo’. Tra i migranti sbarcati una donna proveniente dalla Guinea e la figlia Ariet nata su un gommone 7 giorni fa. Entrambi stanno bene.
Intanto a bordo di due motovedette della Guardia costiera sono arrivati nel porto di Pozzallo altri 111 migranti, di cui 68 uomini, presi in carico nella notte dalla nave Acquarius. Una donna in gravidanza è stata ricoverata in ospedale. Il gruppo interforze di polizia è al lavoro per individuare i presunti scafisti.
L’emergenza migranti cresce e il direttore generale direttore generale della fondazione Migrantes, il mons. Giancarlo Perego, si è espresso nel merito criticando aspramente anche le proposte di Lega Nord e di Beppe Grillo sulla chiusura delle frontiere.
“Quando capita un fatto come quello di Berlino, c’è chi utilizza e strumentalizza anche questi fatti per ritornare a parlare di espulsioni, di selezione di un diritto di asilo nei confronti di alcune persone – afferma il monsignor Perego ai microfoni di Radio Vaticana – Credo che occorra combattere assolutamente queste derive che sono assolutamente anti-democratiche, ma soprattutto non tutelano il dramma di chi oggi è in fuga da guerre che sono combattute anche per colpa nostra e grazie alle nostre armi“. Un’equazione profondamente sbagliata, frutto di superficialità, secondo il monsignore che prosegue. “Sono arrivate 180 mila persone, quest’anno, e sono persone che sono in fuga da situazioni terribili. Ci sono anche alcuni casi di radicalizzazione, ma partire dalla radicalizzazione per negare un diritto fondamentale, in democrazia, che è il diritto alla protezione umanitaria e diritto all’asilo, credo che sia un passo indietro grave“.
Di fronte ai fatti di terrorismo e di fronte ai morti in mare, Perego crede che serva un ingresso legale nel contesto europeo, secondo una distribuzione equa e soprattutto non caricando alcuni Paesi di questa responsabilità. “Qui è chiaramente in gioco il cambiamento del regolamento di Dublino, che guardi soprattutto a vie legali di ingresso di cui i corridoi umanitari – ha concluso – sono sicuramente tra gli strumenti importanti”. Migrazione non è terrorismo.