Nell’arco di 24 ore resta ferma al 16% l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 36%). La situazione più critica resta quella dell’Umbria, che con un +3% torna al 40%, ma il valore supera la soglia del 20% anche in altre 4 regioni: Calabria (28%), Sicilia (24%), Basilicata (26%), Abruzzo (24%). E’ stabile anche l’occupazione delle terapie intensive al 4% (esattamente un anno fa segnava il 35%) e nessuna supera oggi la soglia del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 20 aprile 2022, pubblicati oggi.
Nel dettaglio, a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in 6 regioni: Calabria (al 28%), Liguria (19%), Puglia (20%), Sardegna (20%), Sicilia (24%), Valle d’Aosta (11%). Mentre cresce in 5 regioni: Campania (al 18%), Emilia Romagna (16%), Molise (17%), Toscana (15%), Umbria (40%).
È stabile nelle restanti 10 regioni e province autonome: Abruzzo (al 24%), Basilicata (26%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (18%), Lombardia (11%), Marche (18%), Pa di Bolzano (7%), Pa Trento (13%), Piemonte (11%) e Veneto (11%). Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in 6 regioni: Basilicata (al 4%), Campania (7%), Marche (2%), Sardegna (9%), Toscana (4%) e Valle d’Aosta (0%). Mentre cresce in 4: Abruzzo (6%), Pa Bolzano (3%), Puglia (8%), Umbria (5%). Mentre è stabile nelle restanti 11: Calabria (al 9%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (7%), Liguria (6%), Lombardia (2%), Molise (5%), Pa Trento (3%), Piemonte (4%), Sicilia (6%) e Veneto (2%)