Si sono rivolti ai vigilantes i membri del comitato di quartiere “Olivella-Monteleone”, che riunisce diversi residenti e commercianti della zona che va da piazza Olivella fino alla via Roma, a Palermo. Soprattutto nella fascia compresa fra piazzetta Monteleone e piazzetta Angelina Lanza. Da fine marzo, in mancanza dell’intervento delle istituzioni, saranno loro a vigilare per tentare di mantenere il decoro della zona. Un provvedimento estremo, che sarebbe stato preso perché fino ad ora, nonostante le numerose segnalazioni, nessuno sarebbe intervenuto, per risolvere il problema degli schiamazzi notturni.
Quella della confusione dovuta alla movida non sarebbe, però, l’unica questione, perché il presidente del comitato, l’avvocato Mario Varvaro, professore alla facoltà di Giurisprudenza, ha evidenziato come la notte quel quadrilatero diventi terra di nessuno. Diversi giovani ubriachi circolerebbero vomitando qua e là e si verificherebbe un libero consumo di droghe, senza che nessuno intervenga.
Se poi ci mettiamo le risse continue, la musica ad alto volume e i danneggiamenti alle auto in sosta che si sarebbero verificati, la miscela diventa esplosiva. Aggravata dal fatto che sarebbero stati visti giovani anche darsi a rapporti sessuali all’aperto, noncuranti dei passanti.
Insomma, per i residenti la misura è davvero colma e da qui, la decisione di rivolgersi a guardie armate private per far rispettare le regole. Varvaro, che ha anche diffuso un comunicato, se la prende poi con l’amministrazione comunale che non sarebbe mai intervenuta per risolvere la questione.
“Risse continue e schiamazzi senza limiti, atti di vandalismo, libero consumo di droghe anche in pieno giorno – scrive nella nota – orde di minorenni che cominciano a bere alcoolici già nel primo pomeriggio e fanno sesso all’aperto, deturpazioni degli edifici, danneggiamenti ad automobili e all’arredo urbano, musica ad alto volume anche nelle ore notturne: è questo il nuovo volto offerto ai turisti nella zona di piazzetta Monteleone e piazzetta Angelina Lanza”.
“Quella che era un’oasi di pace fra il Teatro Massimo e la Rinascente – prosegue il docente universitario – si è rapidamente trasformata in una ‘terra di nessuno’ dove tutto – davvero tutto – è ormai possibile. Pensate se vi capitasse di restare anche per ore senza poter accedere nella vostra abitazione per i veicoli selvaggiamente posteggiati da parte dei festaioli della notte, pensate se tavolini che occupano abusivamente il suolo pubblico e una massa enorme di gente che pensa solo a divertirsi, comprensiva di ubriachi all’ultimo stadio, bloccassero l’accesso ai soccorsi medici mentre avete un infarto. Qui è successo, e a un’autoambulanza chiamata d’urgenza è stata impedita la possibilità di intervenire”.