Dopo esser scesa nei giorni scorsi al 15%, risale di un punto percentuale, tornando al 16%, l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 32%). A livello regionale sono poche le oscillazioni e 5 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (34%), Calabria (27%), Abruzzo (23%), Sicilia (22%), Basilicata (21%). E’ stabile, invece, al 4%, in Italia, l’occupazione delle terapie intensive (un anno era, anche questa, al 32%) e nessuna supera la soglia del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 25 aprile 2022, pubblicati oggi.
Nel dettaglio, rispetto al giorno precedente, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in Basilicata (21%) e Valle d’Aosta (11%). Mentre cresce in 4 regioni: Liguria (20%), Marche (18%), Pa Trento (15%), Umbria (34%). È stabile nelle restanti 15 regioni e province autonome: Abruzzo (al 23%), Calabria (27%), Campania (18%), Emilia Romagna (16%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (18%), Lombardia (11%), Molise (20%), Pa di Bolzano (7%), Piemonte (12%), Puglia (20%), Sardegna (19%), Sicilia (22%), Toscana (13%) e Veneto (10%). Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in 5 regioni: Abruzzo (al 7%), Calabria (9%), Friuli Venezia Giulia (3%), Puglia (6%), Sardegna (7%). Mentre cresce in Liguria (8%) e Piemonte (4%). In Molise variazione non disponibile. E’ stabile nelle restanti 13 regioni e province autonome: Basilicata (al 4%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Lazio (7%), Lombardia (2%), Marche (2%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (3%), Sicilia (6%), Toscana (4%), Umbria (9%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%).