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Riflettori nuovamente puntati a Palermo per l’ex assessore alla Cultura Andrea Cusumano, nella sua città, con “Retablo“.
L’accademico, regista, drammaturgo, pittore, scultore, performer, nonché direttore d’orchestra e scenografo, in una moltitudine di linguaggi espressivi racconta una ricerca lunga vent’anni, a partire dalla dimensione drammaturgica e performativa, nella splenda location di Villa Zito.
Cosa significa “Retablo”
“Retablo” è il termine che indica una grande pala d’altare inquadrata architettonicamente. Il suo uso iniziò nel XIV secolo in Spagna, da dove si diffuse in tutta l’Europa.
All’inizio la struttura era generalmente in legno e su di essa veniva rappresentato un mondo magico-religioso. Col tempo gli artisti iniziarono ad usare vari materiali rendendo la struttura complessa e sempre più scenografica. Inoltre, sempre più spesso, iniziarono ad essere rappresentate scene della vita quotidiana.
L’esposizione
In un armonioso disordine, simile a quello dello studio di un artista, Cusumano mette in mostra sette “Retablo”, lavorati con gran eccellenza estetica, che li rende unici e autentici.
Queste grandi opere si alternano tra elementi installativi, disegni, dipinti, ceramiche, sculture e fotografie, create in diversi periodi.
Ma a caratterizzare l’allestimento, inoltre, è l’interazione tra immagini e narrazioni, tra musica e testo, bozzetti e partiture sinottiche che, appunto, mostrano cosa vi sia dietro alla realizzazione di un’opera, in qualsiasi sua forma, dalle performance teatrali alle altre arti visive.
Cusumano, ha voluto dedicate “Retablo” al grande Hermann Nitsch, pioniere dell'”Azionismo Viennese“, scomparso il 19 aprile di quest’anno. Nitsch, che oltre ad essere stato suo maestro, era punto di riferimento e amico dell’ex assessore di Palermo.
La retrospettiva, curata da Agata Polizzi, è stata inaugurata ieri, 28 aprile 2022, e anticipa l’apertura della Settimana delle Culture. “Retablo” sarà fruibile al pubblico sino al 26 giugno, sempre a Villa Zito.